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Le mostre del weekend, da Jodice e Modotti a de Pisis

A Torino Morisot e i maestri italiani del secondo dopoguerra

Redazione Ansa

Da Jodice e Modotti a de Pisis, e poi ancora i maestri italiani del secondo dopoguerra e i fotografi dell'Agenzia Magnum: sono alcuni dei protagonisti delle mostre di questa settimana.

TORINO - Alla Gam dal 16 ottobre al 9 marzo la mostra "Berthe Morisot. Pittrice impressionista", a cura di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin. Attraverso una selezione di circa 50 opere, tra celebri dipinti, disegni e incisioni, l'esposizione illustra il legame di Morisot con la poetica del movimento e fa emergere il suo talento nel cogliere la labilità dell'attimo.
    Due le mostre in contemporanea ospitate a Camera dal 16 ottobre al 2 febbraio: "Mimmo Jodice. Oasi", a cura di Walter Guadagnini, presenta per la prima volta 40 immagini appartenenti alla serie realizzata dal fotografo napoletano, tra la primavera e l'inverno del 2008, per una committenza ricevuta dalla Fondazione Zegna; "Tina Modotti. L'opera", a cura di Riccardo Costantini, riunisce 300 opere che raccontano la poliedricità, le peculiarità artistiche, l'indole curiosa dell'artista. Dal 19 ottobre al 2 marzo nelle Sale Chiablese dei Musei Reali la mostra "1950-1970. La grande arte italiana", con 79 opere provenienti dalla Gnam di Roma. A cura di Renata Cristina Mazzantini e Luca Massimo Barbero, l'esposizione oltre a sottolineare il trentennale rapporto che la soprintendente Palma Bucarelli ebbe con un gruppo di artisti del secondo dopoguerra, mette in risalto la ricchezza delle collezioni del museo romano ed esalta i 21 artisti più rappresentativi (da Schifano a Burri, da Afro a Fontana e Rotella) che hanno animato una stagione senza precedenti nell'arte moderna italiana.

BOLOGNA - Dal 18 ottobre Cubo, Museo d'impresa del Gruppo Unipol, ospita la mostra "Filippo de Pisis. Nascita di un quadro" curata da Ilaria Bignotti e da Maddalena Tibertelli de Pisis. In programma fino al 18 gennaio, il progetto espositivo approfondisce alcuni aspetti ancora inediti della ricerca artistica di de Pisis, accostando circa 15 dipinti a brani letterari, poetici e critici, di suo pugno, selezionati tra i suoi scritti.

AOSTA - Dal 19 ottobre al 16 marzo il Centro Saint-Bénin ospita la mostra "Inge Morath. La fotografia è una questione personale", a cura di Brigitte Blüml Kaindl, Kurt Kaindl e Daria Jorioz. Nel percorso oltre 150 immagini e documenti originali suddivisi in 14 sezioni tematiche (anche alcuni scatti mai esposti relativi ai reportage in Tunisia e a Gaza), che ripercorrono il cammino umano e professionale dell'artista.

LECCE - La mostra "La Puglia vista dai fotografi dell'Agenzia Magnum", a cura di Walter Guadagnini, è allestita alla la Fondazione Biscozzi Rimbaud dal 20 ottobre al 5 gennaio: il percorso raccoglie 35 scatti di 12 grandi fotografi - Berry, Barbey, Franklin, Glinn, Gruyaert, Hurn, Le Querrec, List, Parr, Seymour, Scianna, Zachmann - che svelano la Puglia, il suo territorio e i suoi abitanti.

CREMA - Dal 19 ottobre al 12 gennaio al Museo Civico di Crema e del Cremasco la mostra "Vampiri. Illustrazione e letteratura tra culto del sangue e ritorno dalla morte", focalizzata sul fenomeno che prende corpo attorno alla figura del vampiro, dalla sua genesi in antichi miti e credenze fino all'icona pop della contemporaneità. Compongono il percorso oltre 200 opere provenienti dal patrimonio di 20 biblioteche pubbliche italiane e di collezionisti privati.

BRESCIA - Circa 40 opere d'arte, tra dipinti, oggetti, libri, armi, strumenti musicali, con prestiti nazionali e internazionali, per provare a restituire al pubblico lo spirito di un'epoca eccentrica, attenta alla ricerca dell'armonia ma tormentata da guerre e tensioni religiose: è la mostra "Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552", a cura di Roberta D'Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati, al Museo di Santa Giulia dal 17 ottobre al 16 febbraio.

ROBECCHETTO CON INDUNO (MI) - Allo Spazio Arte Contemporanea Sac dal 19 ottobre al 14 dicembre la mostra dedicata a Elena Monzo (1981), dal titolo "Ritual Denim", curata da Nicoletta Candiani.
    Nel percorso 30 opere eseguite dal 2014 a oggi restituiscono un'ampia visione sulla ricerca condotta dall'artista anche attraverso la sperimentazione su materiali diversi, dalla carta alla calcografia, dalla ceramica ai tessuti, tra cui il denim.

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