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Al Maxxi l'Architettura instabile per Diller + Scofidio

In mostra anche Torre Velasca dei Bbpr e finalisti Bulgari Prize

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 OTT - "Why should architecture stand still?". Ovvero, perché tutto nel mondo si muove seguendo condizioni ambientali, politiche, culturali, ecologiche, economiche, e l'architettura dovrebbe invece restare lì, ferma? Parte da questa domanda Architettura instabile - Restless Architecture, mostra, dal 25 ottobre fino al 3 marzo, nella Galleria Kme del Maxxi, a cura e con l'allestimento di Diller Scofidio + Renfro, tra gli studi di progettazione più celebri e influenti a livello internazionale.
    "Li abbiamo invitati - racconta la direttrice del Dipartimento architettura del museo, Lorenza Baroncelli, presentando il progetto insieme a Pippo Ciorra, Senior Curator MaxxiArchitettura e Design contemporaneo - a fare una mostra non su loro stessi, ma che ragionasse su come l'architettura cambia mentre cambia mondo che stiamo vivendo". "Nel nostro lavoro il tema è emerso molte volte - racconta il direttore dello Studio, David Allin - Questa è stata l'occasione per guardare al nostro, ma anche in maniera più ampia a tutta l'architettura".
    Selezionati 26 progetti di Diller Scofidio + Renfro, lo sguardo si è dunque allargato indietro, dall'800 a oggi, in quattro sezioni: Architettura adattiva, l'Architettura sospesa, l'Architettura mobile e l'Architettura ecodinamica.
    Fino al 23 febbraio il Maxxi racconta anche La Torre Velasca dei BBPR, con la mostra a cura del Centro Archivi Maxxi Architettura; e fino al 2 marzo, nella Sala Gian Ferrari, esposte anche le opere dei tre finalisti del Bulgari Prize 2024, Riccrdo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw, a cura di Giulia Ferracci. (ANSA).
   

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