(ANSA) - ORANI, 07 NOV - L'arte di Costantino Nivola e la
Preistoria della Sardegna attraverso un percorso che mette a
confronto capolavori della scultura e dell'architettura
neolitica e nuragica con le opere dell'artista di Orani. Un
percorso raccolto nella mostra "Sulle spalle dei giganti"
promossa dalla Fondazione Mont'e Prama e dalla Fondazione Nivola
e allestita in contemporanea in due sedi, dal 30 novembre al 25
marzo prossimo: il Museo Nivola di Orani e il Museo civico
Marongiu di Cabras.
Si potranno vedere le sculture di Nivola e le testimonianze
della Preistoria sarda che lo hanno influenzato, presentate
attraverso reperti originali, fotografie, e installazioni
multimediali a cura del Visual computing group del Crs4. Nata
dalla collaborazione scientifica tra Giuliana Altea, presidente
della Fondazione Nivola, e Antonella Camarda, entrambe storiche
dell'arte, Luca Cheri e Anna Depalmas, archeologi preistorici, e
Carl Stein, architetto e già collaboratore di Nivola,
l'esposzione presenta un'occasione per esplorare il legame tra
Nivola e la Sardegna, grazie anche a un gruppo di opere chiave
dell'artista provenienti da collezioni private americane e
italiane.
"Questo progetto apre una strada nuova nei rapporti di
collaborazione e sinergia fra istituzioni museali, mettendo in
dialogo la storia e il contemporaneo, favorendone una lettura
integrata fresca, plurale ed evocativa", annuncia Anthony
Muroni, presidente della Fondazione Mont'e Prama.
"Il rapporto tra la Preistoria e l'arte contemporanea è uno
dei temi chiave della cultura del Novecento - sottolinea
Giuliana Altea -, e l'opera di Nivola ne è una testimonianza
importante, finora mai studiata sotto questo aspetto".
Il titolo dell'esposizione allude, oltre che alle monumentali
statue ritrovate a Mont'e Prama, all'aforisma medievale secondo
cui gli uomini moderni, rispetto agli antichi, sono come nani
sulle spalle dei giganti. E la scultura di Costantino Nivola,
morto a 77 anni a Long Island nel 1988, si ispira fin dagli
inizi agli anonimi maestri della Preistoria sarda. Dalla prima
sezione, in cui l'artista racconta il suo personale mito
dell'origine attraverso una serie di opere - tra cui spicca un
inedito trittico in bronzo degli anni Sessanta-, si passa
all'età dei primi graffiti, che ancora oggi possiamo ammirare
nelle domus de janas.
"Questi graffiti - spiega Antonella Camarda - costituiscono
per Nivola una continua fonte d'ispirazione: non solo l'artista
dissemina le sue sculture di motivi incisi memori dei
petroglifi, ma, dalla metà degli anni Cinquanta, il graffito su
intonaco fresco diventa una delle sue tecniche favorite per le
grandi decorazioni pubbliche, come la chiesa di Sa Itria a Orani
o il playground delle Wise Towers a Manhattan del 1964".
"In Sardegna - annota Anna Depalmas - è particolarmente
diffusa la presenza dei menhir, grandi monoliti dalla forma
ogivale di epoca prenuragica, a cui è dedicata la seconda
sezione della mostra. Questi enigmatici manufatti dovettero
colpire profondamente Nivola, che li cita nei primi sandcast
degli anni Cinquanta, e in modo anche più diretto nel progetto
di Piazza Satta a Nuoro, del 1967". L'esposizione prosegue con
il parallelo, mai proposto in precedenza, tra i pozzi sacri,
monumenti nuragici legati al culto delle acque, e l'arte di
Nivola, che ne riprende in modo puntuale alcuni elementi
strutturali e di dettaglio. "Il tema dell'acqua - racconta Carl
Stein - è sempre stato caro a Nivola: le fontane svolgono un
ruolo importante nella decorazione dei college Morse e Stiles
all'Università di Yale e in quella delle Wise Towers a New York
. Nivola amava contrapporre l'abbondanza e lo spreco dell'acqua
negli Stati Uniti con la scarsità dell'acqua in Sardegna, che la
rende preziosa e ne alimenta il desiderio". (ANSA).
La Preistoria moderna di Costantino Nivola
Opere a confronto in una mostra a Orani e Cabras