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Il viaggio di Thaisa, dal Brasile all'Italia sulle orme del nonno

Con l'esercito alleato nel 44' venne a liberare il Paese dei genitori dal fascismo

Redazione Ansa

Una storia che abbraccia tre secoli, due continenti e tanti sentimenti diversi dalla nostalgia all'amore, dall'attaccamento alla patria alla curiosità. Una storia che affonda le sue radici in Italia e allunga i suoi rami fino al Brasile. A raccontarla oggi, in anteprima all'ANSA a pochissimi giorni dal 2024, anno delle radici italiane nel mondo, è Thaisa Bestetti, 43enne brasiliana italo-discendente, che dal 3 gennaio tornerà in Italia. Un appassionante tour della memoria sulle tracce del nonno Arlindo che avrà il suo approdo a Genova venerdì 12 gennaio alle 11.30 al Mei - Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana.
    "Sono cresciuta da sempre - spiega - con la storia dell'emigrazione della mia famiglia in Brasile e mi sono sempre interessata all'argomento. Sempre curiosa, durante un periodo in cui ero in Spagna ho deciso di cercare la famiglia italiana con cui avevo perso i contatti". I bisnonni di Thaisa erano lombardi e arrivarono nel paese sudamericano in cerca di fortuna nel 1891 dopo una lunga e non facile traversata. Erano su due navi diverse, salpate a una settimana di distanza l'una dall'altra.
    Il Brasile li accolse e li fece conoscere e innamorare diventando la culla della nuova famiglia. Ma non dimenticarono l'Italia, tanto più quando, durante la seconda guerra mondiale il loro figlio Arlindo, tenente dell'esercito brasiliano, fu poi inviato con la Feb Força Expedicionária Brasileira a liberare l'Italia dal fascismo con l'esercito alleato. Al termine del conflitto, decise di andare a cercare la famiglia di suo padre, scrivendo un diario di guerra da cui fu poi tratto un libro/ricordo per la famiglia e spedendo varie cartoline che descrivevano la storia del nostro paese in quegli anni. Oggi la nipote Thaisa, che è nata a Jundiaí nello Stato di San Paolo, una città con oltre il 75% della popolazione discendente da immigrati italiani e lavora nel mondo dello sport in un'agenzia di marketing con la Fondazione Real Madrid, ripercorre quelle tappe.
    "È il primo evento che il Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana realizzerà nell'anno del turismo delle radici - annuncia Paolo Masini, presidente della Fondazione Mei -. Un viaggio emozionante che, più di altri, disegna un'umanità che travalica i confini spazio-temporali riportando alla luce anche un aspetto della guerra di liberazione poco conosciuto attraverso una documentazione unica. Siamo felici di inaugurare questo importante anno con Thaisa e la storia della sua famiglia. Sarà un nuovo importante tassello di quella grande narrazione popolare e collettiva dell'Italia migrante che come Mei stiamo costruendo".
    Il tour di Thaisa toccherà molteplici località italiane, tra cui Pisa, Riola, Bologna, Sassuolo, Reggio Emilia, Parma, Borgonovo Val Tidone, Alessandria, Rapallo, Genova. In queste città incontrerà i discendenti di coloro che ospitarono Arlindo negli anni della guerra e consegnerà ai sindaci copia delle cartoline inviate dal nonno in quegli anni. Oltre al Mei di Genova, dove il 12 gennaio si concluderà il viaggio con un incontro con la stampa, hanno collaborato nella realizzazione del progetto che ricade anche nel 150/o anniversario dell'emigrazione italiana in Brasile: Romina Deprati e Andrea Pedemonte, membri dello staff di ricerca Mei, l'Unpli, le consulte degli emigranti come Migrer, l'Associazione di amicizia Italia-Brasile, le Anci Regionali e "I progetti del cuore" Società Benefit.
    Secondo l'ultimo studio di Confcommercio, il turismo delle radici, su cui stanno lavorando sia il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sia il MiTur, rappresenta una domanda potenziale di dimensioni sorprendenti: si va dai poco più di 6 milioni di nostri concittadini residenti all'estero, che diventano 80 milioni con i discendenti e oriundi Italiani. Numeri che fanno dell'Italia un caso pressoché unico al mondo. (ANSA).
   

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