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Nasce tra le colline ascolane la prima human smart city

Il borgo di Montaldo delle Marche cantiere di trasformazione

Redazione Ansa

MONTALTO DELLE MARCHE - Respirare il passato proiettati nel futuro. Accade a Montaldo delle Marche, splendido borgo incastonato sulle colline dell'Ascolano, a pochi chilometri dal mare Adriatico e dalle vette dei Sibillini, dove è aperto il cantiere della trasformazione in un nuovo modello di riferimento a livello globale che mette al centro le esigenze del cittadino riducendo il distacco dalle metropoli.
    A far riemergere il piccolo borgo dall'isolamento nel quale da anni è sprofondato, spopolandosi lentamente, è "Metroborgo MontaltoLab - Presidiato di civiltà future", progetto di rigenerazione urbana di cui Montalto delle Marche, piccolo borgo di duemila abitanti in provincia di Ascoli Piceno, è capofila.
    Non un borgo qualunque. Le sue radici affondano nella sua storia, ricca delle opere dei suoi più noti concittadini, come Felice Peretti-Papa Sisto V (1521-1590) e l'architetto e progettista dell'Altare della Patria, Giuseppe Sacconi (1854-1905). Detto anche "l'urbanista di dio", per l'impulso dato alle arti e alle opere pubbliche di Montalto, che ancora oggi porta i segni del suo operato e della sua visione. Papa Sisto V fu protagonista della renovatio urbis che elesse la Città Eterna a modello di riferimento per il rinnovamento urbanistico attuato nei secoli successivi in varie capitali europee.
    Percorrendone le piccole vie del centro storico altomedievale tra chiese, palazzi storici e preziosi immobili, nelle frazioni di Porchia e Patrignone con i rispettivi castelli, in Valdaso di Montalto con il mulino fortificato sistino, è la storia che si respira. E oggi si avvia a dare vita alla prima human smart city, modello di riferimento a livello globale, per la sua capacità di mettere al centro le esigenze del cittadino riducendo il distacco dalle metropoli. Uno scrigno urbanistico a misura di persona, in cui recuperare il senso di comunità, valorizzando le imprese dell'entroterra piceno ma non solo.
    Le gambe del progetto si reggono su un finanziamento di 20 milioni di euro del Pnrr finanziati dal ministero della Cultura, per la realizzazione di nove cantieri di progetto che rispondono a nove linee di funzioni urbane. Un progetto ambizioso che rimetterà al centro il piccolo borgo, farlo rinascere grazie a una serie di interventi infrastrutturali che mirano al recupero del patrimonio storico-architettonico all'insegna di uno sviluppo sostenibile.
    "Metroborgo MontaltoLab - Presidiato di civiltà future", porterà su queste colline armoniose centro studi e coworking, itinerari culturali con le micro-installazioni e spazi per spettacoli teatrali e performativi. Ma anche nuove attività che valorizzino l'artigianato locale, un polo di ricerca dedicato alla tecnologia e all'innovazione, e strutture ricettive.
    "Orgogliosi di essere protagonisti di questo progetto che punta a rafforzare l'identità del territorio creando un ambiente che non solo attragga nuovi abitanti, ma che anche incoraggi i nostri giovani a rimanere", dice Daniel Matricardi, sindaco di Montalto delle Marche che vuole far riscoprire la bellezza, la qualità della vita e il valore dei rapporti umani, che solo i piccoli borghi come Montalto sono in grado di assicurare.
    Un'opportunità di tornare a essere il riferimento culturale, sociale, turistico ed economico del territorio".
    In questo percorso di rinascita il sindaco non è solo. Al tavolo del progetto Metroborgo partner istituzionali, tecnici e associazioni locali, tra i quali Marchingegno, Ebla soc. coop, Re.Li.C Restauro Libri e Conservazione, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (Icipi), Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Istituto Marchigiano di Enogastronomia (Ime), Fondazione Carisap, Bottega Terzo Settore, Comete Impresa Sociale, Cna Marche, Bim Tronto e Amat. (ANSA).
   

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