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Groenlandia, terra di ghiacci e di tesori nascosti

L’isola più grande al mondo svela le sue bellezze artiche

Groenlandia, terra di ghiacci e di tesori nascosti
Groenlandia

Redazione Ansa

Diamanti, oro, pietre preziose, uranio, petrolio, gas: la Groenlandia, l’isola più grande al mondo, ha un sottosuolo ricchissimo, ricoperto di neve e ghiaccio tutto l’anno. I suoi giacimenti – strategici, immensi e ancora vergini - fanno gola all’industria tecnologica, alle compagnie di estrazione e alle potenze economiche, soprattutto agli Stati Uniti che con il neopresidente Donald Trump vorrebbero annetterla al territorio nordamericano. Ora l’isola è al centro di una mappa geopolitica dove tanti vogliono essere protagonisti: gli Usa, pronti a sfruttarla; la madrepatria danese, che dal 1979 le garantisce l’autonomia, intenzionata a proteggerla; e la popolazione, 57mila tra inuit e danesi, attratti chi dal denaro e dalle promesse estere e chi dal progetto di una nazione ancor più indipendente. E sono proprio i nazionalisti groenlandesi, spinti dal desiderio di indipendenza, a essersi imposti alle recenti elezioni, sconfiggendo gli ambientalisti di sinistra di Inuit Ataqatigiit e i socialdemocratici di Siumut, finora al governo.

In attesa di capire come potrà nascere una coalizione tra i due partiti vincenti, resta comunque chiara l’intenzione dei Groenlandesi di rendersi sempre più autonomi. Ricoperta per quasi il 80% da una calotta di ghiaccio tra l’Islanda e il Canada, l’isola è anche un laboratorio per comprendere gli impatti del cambiamento climatico e un luogo di grande fascino che il mondo del turismo sta riscoprendo. Inserita tra le destinazioni imperdibili del 2025 dagli esperti del settore, regala avventura tra i ghiacci, la possibilità di trascorrere del tempo nelle comunità locali e di pernottare in tradizionali igloo.

Anche gli hotel si stanno espandendo con cupole di vetro e tende sui fiordi per accogliere l’aumento dei visitatori, per lo più crocieristi ma anche singoli viaggiatori grazie ai nuovi collegamenti aerei settimanali. Le attrazioni turistiche dell’isola verde, come la chiamò il vichingo Eric il Rosso sbarcandovi nel 986, sono principalmente tre, protette dall’Unesco: il fiordo Ilulissat, lungo 61 km con spettacolari iceberg; l’antico terreno di caccia inuit Aasivissuit – Nipisat, che si estende dalla calotta glaciale al mare, e Kujataa, area agricola nel sud del Paese che testimonia la vita e la cultura locali. E’ la Groenlandia occidentale quella più popolosa e la più visitata per i fiordi, i villaggi, le praterie, la costa frastagliata da dove si vedono le balene nuotare tra i pezzi di ghiaccio alla deriva e il sole all’orizzonte 24 ore su 24 o la notte artica d’inverno.

All’arrivo nella capitale Nuuk, vicino alla foce del fiordo Godthåb, a circa 250 km a sud del circolo polare artico, ciò che colpisce sono i colori delle case in legno, dipinte di giallo, rosso, blu e verde che spezzano la monotonia del bianco accecante del ghiaccio. Qui si passeggia tra ristoranti, negozi e mercatini dove acquistare prodotti tipici groenlandesi: oggetti artigianali in pelle, in legno e in osso di renna o di tricheco, pietre lavorate a mano e gli immancabili tulipak, statuine intagliate dai poteri magici. La città è un ottimo punto di partenza per esplorare con guide locali il resto della costa in barca o in aereo, non prima di aver visitato il Museo nazionale della Groenlandia con strumenti, artigianato e manufatti sulla storia del Paese; il Nuuk Art Museum per mostre permanenti e temporanee; e il Centro culturale di Katuaq, avveniristico edificio dall’aspetto ondulato, ispirato all'aurora boreale. Il suo fiordo – Nuuk Fjord o Nuup Kangerlua - si estende per 160 km nell'entroterra verso la grande calotta glaciale e offre avvistamenti di balene in mezzo a splendidi paesaggi montuosi, a baie e isole da esplorare durante una gita in barca. A pochi minuti di navigazione dalla capitale si raggiungono le città di Maniitsoq, dove si visitano il museo della storia e quello dell’arte locali con quadri e sculture in legno, ossi o pietra, e di Kangerlussuaq, pittoresco centro turistico con una discreta rete stradale.

Molto più a nord, raggiungibile in barca o con un volo dall’Islanda, c’è la città di Ilulissat che gode di un’incantevole posizione su un fiordo ghiacciato. Con un autobus si può raggiungere la vallata erbosa di Sermermiut, un luogo archeologico di antichi insediamenti eschimesi; oppure si vola sul fiordo con l’elicottero per assistere da vicino allo spettacolo dei giganteschi iceberg che si staccano dal ghiacciaio e che scivolano lungo il fiordo verso il mare. La città di Ilulissat è nota anche come luogo di nascita dell’esploratore polare Knud Rasmussen, alla cui vita e viaggi è ispirato il più importante museo locale: si trova a quindici minuti dal porto, accanto alla chiesa evangelica, e vi sono esposti libri, fotografie, quadri, armi e trofei di caccia. L’Hotel Icefiord della capitale offre camere con vista mozzafiato sulla baia di Disko: dalle finestre si avvistano le balene e, negli alloggi con lucernari, si può ammirare l’aurora boreale direttamente dal letto. Da Ilulissat con il battello si raggiunge il villaggio di Rodebay con le sue piccole case dipinte di rosso dove vive una piccola comunità di pescatori e cacciatori eschimesi, un’oasi di pace e di tranquillità. Altra tappa è la città di Aasiaat su un’isola in mezzo all’arcipelago della costa, strategico nodo del traffico marittimo che collega gli itinerari del nord con quelli del sud; da qui si visitano antiche colonizzazioni contadine e alcune rovine vichinghe.

A nord di Aasiaat sorge il golfo di Disko e l’isola omonima, caratterizzata da altissime rocce di basalto, quasi verticali, dove si viaggia con slitte trainate da cani. A sud del Paese il punto d’arrivo è la piana di Narsarsuaq, graziosa cittadina da dove con i postali o in elicottero si raggiunge il ghiacciaio Kiattuut Sermiat. Narsarsuaq in groenlandese significa ‘Grandi pianure’, un luogo dove gli americani nel 1941 costruirono la base aerea Bluie West One, che serviva come scalo tra gli Stati Uniti e l’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi sede di un museo che racconta la storia dell’isola. La Groenlandia orientale è la più selvaggia ma è anche quella dove si può ammirare nel Parco nazionale - che con i suoi 972mila chilometri quadrati è il più grande del mondo - tutta la fauna groenlandese: orsi bianchi, buoi muschiati, trichechi, lupi e tante specie di uccelli.

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