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Santanchè, 'nell'enoturismo grande spazio per le donne'

"Oggi in Italia abbiamo già oltre 14 milioni di enoturisti"

Redazione Ansa

Il vino "è un elemento importante per il nostro turismo anche per l'occupazione di molte donne, che sono sempre di più. Un dato molto positivo". Si avvicina la festa della Donna ed "io ho sempre pensato che uno dei modi migliori per combattere a violenza di genere è far sì che le donne abbiano un'indipendenza economica attraverso un lavoro e un reddito: è ciò che le libera e consente loro di scegliere autonomamente". Lo dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè alla presentazione del libro "Enoturismo 4.0 - Osservatorio enoturismo: evoluzione del digitale" che si è tenuta a Roma in Sala Zuccari a Palazzo Giustiniani. L'enogastronomia "rappresenta un'eccellenza riconosciuta e globale, ed è un settore in grandissima crescita. Molti decidono la destinazione turistica anche in base alle nostre eccellenze enogastronomiche - aggiunge la ministra -. Oggi in Italia abbiamo già oltre 14 milioni di enoturisti che arrivano o si spostano per seguire e frequentare il percorso del vino. Sei italiani su 10 svolgono un viaggio per il cibo e il vino". Il nostro settore enogastronomico "ha poi una peculiarità unica, il 90% delle nostre eccellenze è prodotto nei borghi". L'impegno del ministero "è anche per aiutare molti dei piccoli borghi ad implementare le loro offerte turistiche, a migliorarle". Dobbiamo incanalare "la profonda conoscenza legata al vino, un'esperienza che non è legata solo al gusto - dice il presidente del Senato Ignazio La Russa -. Sfruttare questa sapienza anche per far crescere la qualità è doppiamente meritorio". Fondamentale è "la formazione. E' sempre più difficile per gli operatori del settore trovare persone qualificate", aggiunge Santanché. In questa chiave "la nascita del liceo per il made in Italy farà parte di un progetto più ampio e noi abbiamo messo a disposizione 21 milioni di euro per fare una scuola d'eccellenza che formi a tutti i tipi di turismi". L'Italia "è un modello reale della diversità del vino - sottolinea Luigi Moio, presidente dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino - che è possibile comunicare e trasmettere solo accogliendo gli appassionati nei luoghi di origine". E' un settore "a trazione femminile - osserva Donatella Cinelli Colombini, autrice, imprenditrice vitivinicola ed ex presidente dell'Associazione Donne del vino che conta oltre 1100 socie -. E' il comparto dove le donne sono più vicine alla parità di genere non solo in Italia ma nel mondo. Nella produzione in vigna e in cantina siamo ancora minoritarie, ma le donne sono prevalenti, nella parte commerciale, che è il cuore della cantina; nel marketing si supera l'80% e nella wine hospitality si supera il 70%: qui le donne sono superiori nei numeri e nei ruoli".

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