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Potere e politica per il festival Verdi a Parma e Busseto

dal 21 settembre al 20 ottobre spunti dall'opera del maestro

Redazione Ansa

 Potere e Politica sono la trama e l'ordito con cui è stato tessuto il programma del XXIV Festival Verdi a Parma e Busseto dal 21 settembre al 20 ottobre 2024 per la XXIV Edizione, attraversando i secoli e i generi musicali ed evocando temi cari al Maestro, di stringente attualità nel dibattito culturale e sociale. Si parte con la Verdi Street Parade e le opere in cartellone saranno Macbeth in versione francese, La battaglia di Legnano, Un ballo in maschera in nuovi allestimenti con la regia di Pierre Audi, Daniele Menghini e Valentina Carrasco, diretti da Roberto Abbado, Fabio Biondi, Diego Ceretta e Attila in forma di concerto diretto da Roberto Frizza. Si aggiungono la Messa da Requiem e il Gala Verdiano, diretti da Francesco Lanzillotta e James Conlon Tra gli interpreti, Riccardo Fassi, Lidia Fridman, Luciano Ganci, Mika Kares, Giorgi Manoshvili, Roberta Mantegna, Francesco Meli, George Petean, Michele Pertusi, Ernesto Petti, Marina Rebeka, Giovanni Sala, Luca Salsi, Fabio Sartori, Vladimir Stoyanov, Marta Torbidoni, Szilvia Vörös, insieme ai giovani talenti provenienti dall'Accademia Verdiana diretta da Francesco Izzo. Quanto alla nuova sezione Ramificazioni apre itinerari alla musica di Luigi Nono, Arnold Schönberg, Dmítrij Šostakóvič, Claudio Monteverdi, con Maurizio Pollini, Teodor Currentzis, Maxime Pascal, Shirin Neshat.
    Luciano Messi, Sovrintendente del Teatro Regio di Parma spiega che ''le opere in cartellone accendono un faro su un periodo creativo straordinariamente fecondo: dalla monumentalità guerriera e giovanile di Attila (1846), allo slancio risorgimentale della Battaglia di Legnano (1849), per arrivare al Verdi sofisticato di Un ballo in maschera (1859) e Macbeth (1847, rev. 1865), quest'ultimo eseguito in francese, come avvenne al debutto parigino. A questa esplorazione tematica concorre anche il Verdi Off, sui percorsi dell'accessibilità e dell'inclusione, portando il teatro fuori dal teatro incontro a un pubblico eterogeneo e sempre nuovo".
    "Le opere di Giuseppe Verdi non ammettono letture univoche'', scrive Alessio Vlad, Direttore artistico del Festival Verdi.
    ''Troppi i riferimenti e troppo varie le prospettive - aggiunge - per riuscire a isolare temi e significati entro parametri univoci. Tuttavia, nella costruzione del Festival, può essere utile individuare aspetti specifici nella produzione del Maestro per allargare l'orizzonte e disegnare nuove traiettorie. Verdi ha fatto propri argomenti universali, comuni a ogni epoca.
    Partendo da questo presupposto, abbiamo provato a tracciare un percorso che, con libertà e immaginazione, contribuisca a far emergere l'eredità tramandata e i legami con gli autori che lo hanno preceduto. La nuova sezione del Festival che inaugura quest'anno prende proprio spunto dal filo conduttore delle opere in cartellone: potere, politica, libertà. Tra i molti autori che hanno toccato questi temi, abbiamo quindi scelto di indagare i collegamenti con Luigi Nono e Arnold Schönberg, così come quelli con Claudio Monteverdi e Dmitrij Šostakóvič. La caleidoscopica successione di tempi e stili che così si tratteggia vuole incoraggiare a sperimentare itinerari inediti, assecondando il disvelarsi di nuove prospettive e dando vita a ramificazioni che, da una stessa radice, si protendono verso una molteplicità di letture".
    Giunge alla sua IX edizione Verdi Off, realizzato dal Teatro Regio con il Comune di Parma e con l'Associazione "Parma, io ci sto!", che apre il Festival con la Verdi Street Parade e che prosegue con un ricco calendario di appuntamenti, che sarà presentato il 6 settembre 2024. Il programma completo del XXIV Festival Verdi con ulteriori progetti, insieme a concerti, prove aperte e agli incontri di approfondimento sarà presentato il prossimo 21 marzo 2024. (ANSA).
   

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