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L'Europa dell'Est raccontata in un libro da Beda Romano

Itinerari, storia e cultura dalla Slovenia alla Bulgaria

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 LUG - BEDA ROMANO, DAL BALTICO AL MAR NERO (IL MULINO, PP. 272, EURO 17) Beda Romano, giornalista e scrittore, in Dal Baltico al Mar Nero, illustra storia, arte e cultura di Slovenia, Croazia, Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, undici paesi dell'Europa centro-orientale. Il volume non è una guida turistica, né un saggio politico né una monografia storica. L'intento del libro è spiegato dall'autore nella premessa: "Offrire nuove prospettive, proporre nuove chiavi di lettura e forse anche smentire qualche pregiudizio" e cita un pensiero del filosofo francese Hippolyte Taine: "Si viaggia per cambiare non il luogo, ma le nostre idee".
    Uno dei protagonisti del racconto è il Danubio che a Budapest si manifesta "maestoso e imponente", "incute rispetto, se non addirittura timore. Il corso d'acqua scorre veloce a fior di argine, domina la città, più che esserne dominata. In alcuni punti, è largo fino a 600 metri", scrive Beda Romano che traccia un ritratto della capitale ungherese:"Budapest è tappezzata di targhe, lapidi e altre scritte. Non c'è facciata di palazzo o stipite di portone che non abbia un qualche cartello per segnalare che nell'edificio ha vissuto una persona di cui conservare accuratamente il ricordo: scrittori, musicisti, pittori, scultori, scienziati, funzionari pubblici, dirigenti d'impresa o leader politici. Non c'è paragone con nessun'altra capitale europea".
    Nel capitolo dedicato a Praga, si parla di un cittadino illustre, Franz Kafka; la città è "puntellata di ricordi dello scrittore: la casa natale, l'abitazione della gioventù, alcune statue e una stele nel nuovo cimitero ebraico della città", riporta Romano e accenna agli scritti meno conosciuti di Kafka: i diari, che si presentano pieni di aforismi, dialoghi interiori, bozze di lettere, disegni, dubbi, abbozzi di storie, scene di vita familiare, sogni, scarabocchi: "In fondo, il diario incompleto e sconclusionato di Franz Kafka è il riflesso della sua visione dell'esistenza: contraddittoria, misteriosa, angosciante ma anche ironica", commenta Beda Romano. (ANSA).
   

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