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Madeira, il giardino galleggiante dove è sempre primavera

Nell'arcipelago atlantico tra foreste tropicali e spiagge dorate

Redazione Ansa

È un'apparizione nel cuore dell'Oceano Atlantico, fuoriesce tra le nebbie come una leggenda. L'arcipelago di Madeira, più vicino al Marocco che all'Europa, è stato scoperto prima dai fenici e poi dai portoghesi, a cui tuttora appartiene. Ci accoglie con la sua foresta tropicale, le scogliere di basalto a picco sul mare e i borghi di campagna dalla vita lenta e la natura struggente. Qui è primavera tutto l'anno.
    L'acqua è onnipresente, dalla costa alla montagna, e attorno ad essa è stata forgiata la cultura locale. Il posto giusto per carpirla è il prezioso Museo Etnografico, poco distante dal capoluogo Funchal. "La vita sull'isola era molto dura, per noi è importante trasmettere questo messaggio alle nuove generazioni, per non perdere le nostre tradizioni", ci spiega la guida Jenie Camacho.
    Il clima dell'isola è sempre mite ed è dunque perfettamente visitabile in ogni stagione, nonostante il picco di turisti sia a luglio e agosto quando può risultare difficile trovare una camera last minute. Le strade sono ripide e richiedono ottime doti da guidatori. L'isola è infatti un giardino galleggiante sormontato da vette vulcaniche appuntite sulle cui pendici si srotolano gli antichi canali d'acqua, le levada, percorribili grazie a sentieri di trekking. Ed è questa l'esperienza che più ci ha affascinato insieme ai percorsi tradizionali, le verada.
    Non incamminarsi mai senza avere prima consultato il portale visitmadeira.com per verificare il loro stato di apertura. Nel momento in cui scriviamo, del sentiero più celebre da Pico do Arieiro a Pico Ruivo è possibile percorrere solo il primo tratto di un chilometro e mezzo che regala in ogni caso panorami da riempire ricordi per decenni. Il primo picco si affolla ogni mattina di amanti dell'alba, l'esperienza più gettonata dell'isola. Un consiglio? Presentarsi in cima un'ora prima del sorgere del sole per evitare code.
    Dal capoluogo ogni punto dell'isola è raggiungibile in meno di un'ora. Questo ci ha dato la possibilità di provare quattro levada e due verada in quattro giorni.
    La Levada do Caldeirão Verde ci ha affascinato per la sua natura superba. La cascata finale precipita in un laghetto dove solo i più temerari riescono a fare il bagno (ci siamo riusciti stringendo i denti). Ma la più nota dell'isola è la Levada das 25 Fontes, anch'essa dal paesaggio sublime che attrae talmente tanti visitatori dal renderla in più punti piuttosto affollata.
    Vi suggeriamo piuttosto quella Dos Cedros dove potersi godere al meglio i silenzi della foresta di laurissilva (patrimonio Unesco) con finale nella pittoresca foresta di Fanal dove i nodosi rami centenari ricoperti di licheni emergono dalle nebbie componendo un dipinto dal quale non ci si vorrebbe più separare.
    Gradevole e agevole per famiglie la levada Dos Balcões.
    Imperdibile, poi, il sentiero ad anello di mezza giornata della Ponta de São Lourenço, la penisola orientale di Madeira, con le sue scogliere aride a picco sul mare e i panorami a 360 gradi sull'Atlantico. Per rinfrescarci, e fuggire anche qui dalla folla, abbiamo scelto le acque color zaffiro dell'appartata Praia do Sardinha.
    Ma l'isola va scoperta anche a tavola, tra i locali della frenetica ed amabile Funchal e nei borghi marini come Ponta do Sol, il vecchio paesino di pescatori. Il piatto tipico di Madeira è il pesce spada con banana e maracuja, tutti e tre prodotti locali. E sono proprio i frutti tropicali una delle scoperte che più ci hanno colpito dell'isola, dato che quasi nessuno viene esportato e solo qui può essere gustato.
    Intriganti gli innesti, come la banana-maracuja, la banana-ananas e il mango-pesca. Il Mercado dos Lavradores è celebre per gli assaggi, tuttavia non è il posto più economico dove fare scorte di frutta.
    Di certo più celebre della frutta di Madeira è il suo figlio prediletto, Cristiano Ronaldo, che da qui ha intrapreso la sua carriera stellare. Per celebrarlo, l'isola gli ha dedicato, oltre all'aeroporto, anche un museo e una statua, entrambi sul porto.
    I tuffi più divertenti dell'isola? Quelli nelle piscine naturali tra le scogliere della costa nord. Le più frequentate sono quelle di Porto Moniz, ma noi abbiamo preferito la più sonnecchiante ed altrettanto suggestiva Seixal. Chi cerca invece chilometri di sabbia dorata dove non stancarsi mai di passeggiare al sole, troverà nell'isola sorella di Porto Santo il proprio angolo di paradiso. Fra le sue acque azzurre ci perdiamo in un ricordo dal sapore denso come il vino invecchiato di Madeira, sopra un frammento di Atlantide che galleggia tra sogno e realtà.
    Ma c'è tempo per un'ultima perla, il giardino tropicale di Monte Palace, che con le sue centinaia di piante da tutto il mondo, le architetture orientali e le sale espositive è di fatto un vasto museo a cielo aperto. "Sono andata a vivere a Londra, ma ho sentito il bisogno di tornare a Madeira, la mia terra d'origine - ci racconta Alexandra Gomez mentre spiega i segreti del giardino a un gruppo di studenti -. Non cambierei quest'isola con nessun altro posto al mondo". (ANSA).
   

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