(di Ida Bini) (ANSA)
"L'impegno dell'Istituto è di sostenere i proprietari dei castelli, pubblici e privati, ad affrontare nuove sfide; è necessario, nell'ambito di un progetto sostenibile, affiancare agli architetti, agli storici e agli ingegneri, nuove figure professionali, quali esperti di tecnologie, economisti, operatori turistici e di comunicazione che siano capaci di affrontare i cambiamenti del futuro. Tra le attività di rilievo nel prossimo anno abbiamo già fissato il bando per il Premio di Laurea e programmato il viaggio che la nostra onlus fa ogni anno in un Paese straniero per incontrare istituzioni e fondazioni che fanno il nostro stesso lavoro: andremo in Belgio dove ci confronteremo con amministratori e proprietari di beni culturali, castelli e dimore storiche".
Michaela Stagno d'Alcontres, presidente dell'Istituto Italiano dei Castelli Onlus, racconta all'ANSA i traguardi dei 60 anni di attività dell'Istituto e le sfide future alla vigilia del convegno nazionale a Roma, in programma dal 9 al 12 ottobre. E lo fa con la passione e l'impegno da ricercatrice, da quando fino al 2012 organizzava le Giornate Nazionali dei Castelli per la Provincia di Messina. Poi la carica di vicepresidente e dal 2021 presidente dell'Istituto Italiano dei Castelli, nato nel 1964 a Milano da un'idea di Piero Gazzola. "Il nostro fondatore ebbe l'intuizione di inserire il patrimonio castellano in quello culturale della nazione - commenta la presidente - e da lì avviò con l'Istituto un'azione culturale che ha creato un interesse crescente da parte di un'opinione pubblica sempre più sensibile; in seguito, grazie a ingenti finanziamenti, molti castelli abbandonati sono stati restaurati e aperti al pubblico. Oggi molti rischiano di ricadere nel degrado: ecco perché ci vogliono maggiore sforzo e coordinazione a livello sistemico per raccontare la seconda vita delle architetture fortificate".
Dalle parole della presidente emerge la consapevolezza che il successo di un progetto dipende dalla programmazione, dal confronto e dalla collaborazione. "Nel 2025 creeremo nuove delegazioni regionali in altri capoluoghi di province dove non siamo ancora presenti per meglio incrementare i rapporti con le istituzioni culturali e amministrative. In diverse regioni abbiamo anche le sezioni giovanili che si affiancano a quelle senior". Coinvolgere i giovani è un obiettivo:"Per incentivare l'interesse dei giovani verso i beni culturali, quasi tre decenni fa l'Istituto ha istituito il Premio di Laurea sull'architettura fortificata e sono state prese molte iniziative per le scuole primarie e secondarie in tutte le regioni italiane - spiega la presidente Michaela Stagno d'Alcontres - L'Istituto ha assegnato inoltre numerosi premi a scolaresche meritevoli, in particolare si è distinta negli ultimi 20 anni la sezione Molise, guidata dalla professoressa Onorina Perrella. In alcune regioni, inoltre, gli studenti vengono adeguatamente formati anche per essere 'guide speciali' e spesso multilingua nelle loro città durante le Giornate Nazionali e l'Istituto Italiano Castelli ha aderito anche ai vari programmi statali e regionali dell'alternanza scuola-lavoro". Sono proprio le Giornate Nazionali dei Castelli il fiore all'occhiello della Onlus: "Quest'anno le giornate ci hanno dato un'incredibile e mai vista frequenza di visite e numeri di pubblico sia interessato alle visite sia alle conferenze tematiche grazie ai volontari delle 19 sezioni regionali - conclude la presidente - Anche nel 2025 si svolgeranno nel secondo o terzo weekend di maggio e parteciperemo nuovamente alle Giornate del Patrimonio di settembre con una serie di visite e aperture che rispondano al tema lanciato dalla commissione scientifica del Consiglio di Europa". (ANSA).