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Pompei, un'app per il monitoraggio e la conservazione del sito

Segnalazioni anche dai lavoratori e in futuro dai visitatori

Redazione Ansa

(ANSA) - POMPEI, 19 DIC - Una soluzione innovativa di monitoraggio continuo del sito archeologico di Pompei, la cui vastità non è gestibile con strumenti tradizionali. Il Parco archeologico ha sviluppato un'app - nell'ambito dell'ecosistema digitale Open Pompeii - dove confluiscono tutti i dati relativi allo stato di conservazione del sito. Se ne serve anzitutto un gruppo multidisciplinare composto da archeologi, architetti, restauratori e ingegneri impegnato nella mappatura a tappeto di tutti gli elementi costruttivi e del loro stato di conservazione: pavimenti, muri, solai, coperture, intonaci, apparati decorativi, arredi e così via. L'app consente di ricavare anche una prima stima dei costi per intervenire dove viene rilevata un'urgenza.
    Ma non solo: la stessa app, predisposta per un monitoraggio in continuo aggiornamento, permette anche a tutti i lavoratori e lavoratrici del Parco - dal personale di vigilanza fino al direttore - di interagire e segnalare criticità.
    "La nostra app - spiega il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel - è il tentativo di valorizzare la connettività per potenziare la conoscenza e dunque la tutela. In futuro prevediamo di coinvolgere anche i visitatori, che così diventeranno nostri partner nel salvaguardare il sito".
    L'app è stata sviluppata insieme alla società Visivalab e al Dipartimento di ingegneria civile dell'università di Salerno.
    Per poter reagire in maniera flessibile alle segnalazioni confluite nell'app Open Pompeii, il Parco archeologico affida una parte degli interventi da eseguire tramite un "accordo quadro" a operatori esterni: vuol dire che si stabilisce l'entità degli interventi da eseguire nei prossimi anni, ma senza determinare già sin dall'inizio dove esattamente si interverrà, dal momento che questo sarà deciso in base al monitoraggio continuo del patrimonio. Il progetto di monitoraggio e manutenzione in accordo quadro è stato finanziato con fondi di Coesione dal Governo italiano per un importo complessivo di 12 milioni di euro.
    "Ringrazio il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e gli uffici ministeriali per il sostengo fondamentale al nostro progetto innovativo che potrà essere esteso anche ad altre realtà, premesso che funzioni, e noi ce la metteremo tutta affinché funzioni, perché conservare tutto il sito di Pompei, e intendo non solo le grandi domus ma anche la più piccola bottega e l'ultima stalla, è la responsabilità più grande che abbiamo verso le generazioni future", dichiara il direttore Zuchtriegel.
    (ANSA).
   

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