(ANSA) - ROMA, 03 LUG - Il futuro del turismo non si traduce
solo ed esclusivamente "in quel turismo fortemente orientato
alla standardizzazione" e nel cosiddetto "overtourism". Accanto
ad esso, infatti, c'è una domanda di turismo "egoisticizzata",
vale a dire, di quel turista e di quel viaggiatore alla ricerca
dello spirito del luogo, fuori dagli standard: un 'turismo non
turistico', di chi è interessato a località e siti dove altri
non sono andati e ad esperienze che altri non hanno vissuto.
"Questo segmento di offerta turistica presuppone necessariamente
l'autenticità dei luoghi, di persone e vite reali" ed è anche in
ragione di questa differenziazione della domanda e offerta
turistica che il professor Fabio Massimo Lo Verde, titolare
della cattedra di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche
presso l'Università degli Studi di Palermo e membro
dell'Associazione Italiana di Sociologia, propende per l'idea
che le nostre città non siano condannate a diventare "luna park"
ad uso esclusivo dei visitatori.
Anzi. Per il docente che studia questi fenomeni la ricerca di
autenticità, di vita reale e di turismi non standardizzati farà
da freno, anche nei contesti urbani, al rischio di svuotamento
dei nostri centri.
Per il professor Lo Verde siamo immersi in una "dinamica in cui
possiamo parlare non tanto di reversibilità o irreversibilità
rispetto alle caratteristiche delle nostre città, ma piuttosto
di un cambiamento in atto. Di una trasformazione il cui esito
non è scontato, ma in divenire". (ANSA).
La domanda di turismo "egoisticizzata" salverà le città
Lo Verde, la ricerca di autenticità frenerà il turismo standard