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Torna il Festival Città Identitarie, questo weekend a Pomezia

Sylos Labini: 'È un piacere fare qualcosa per la mia terra'

Redazione Ansa

(di Chiara Venuto) (ANSA) - ROMA, 04 LUG - Come per tutti gli anniversari importanti, bisogna rinnovare le promesse. Quelle fatte dal Festival Città Identitarie, che ha raggiunto la sua decima edizione, consistono nel raccontare le radici delle località medio-piccole italiane direttamente sul territorio, secondo un format che coniuga cultura e intrattenimento. L'evento, pensato e diretto dall'attore e regista Edoardo Sylos Labini e che ogni anno cambia sede, stavolta si svolgerà dal 5 al 7 luglio a Pomezia.
    Quest'anno Sylos Labini ha scelto di portarlo nella città in cui è nato. "Mi faceva piacere fare qualcosa per la mia terra - racconta all'ANSA - me l'ha anche chiesto il sindaco, Veronica Felici, non potevo rifiutare". Il legame dell'artista con la città dell'agro romano è forte. "I miei nonni materni sono stati tra i primi abitanti di Pomezia, quando fu fondata nel 1938", spiega.
    Ma il territorio affonda le sue radici in una tradizione ben più lunga, tra leggenda e realtà. Sarebbe infatti nell'attuale frazione di Pratica di Mare che Enea costruì l'antica Lavinium, secondo la mitologia romana il primo insediamento in Italia dei profughi da Troia. Di questa vicenda parlerà la prima sera il direttore di Rai News 24, Paolo Petrecca. Un racconto che, seguendo il filo della storia, si ricollegherà alla fondazione del Villaggio Tognazzi, luogo d'incontro per il mondo della Dolce Vita a Torvajanica, voluto dal mitico Ugo. "Gianmarco Tognazzi ci racconterà alcuni aneddoti su suo padre", anticipa Sylos Labini.
    Il secondo giorno, invece, si entrerà nel cuore del festival, "in cui abbiamo voluto dare molta attenzione ai libri", commenta il fondatore. Lo si farà tra le pagine del premio Strega 2010 Antonio Pennacchi, che Sylos Labini descrive come "un grande cantore dell'agro pontino", e di cui si rileggeranno anche le pagine del romanzo "Il fasciocomunista". Tra le voci in questo caso ci sarà anche quella del presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, con cui Sylos Labini intende "superare lo steccato delle tematiche, spesso tirate fuori quando non c'è nulla di cui parlare, di fascismo e antifascismo - promette - per lanciare un messaggio di unità nazionale che parte dalle radici identitarie". Con Luciano Lanna e Adriano Monti Buzzetti, direttore e presidente del Centro per il libro e la lettura, si parlerà poi del rilancio della lettura nel nostro Paese.
    Domenica 7, invece, sarà ricordato Sergio Leone, che a Pratica di Mare fu sepolto per suo volere e di cui quest'anno ricorrono i 35 anni dalla scomparsa. Ci saranno Luca Verdone, che a lui ha dedicato due documentari, e Carlo Verdone (in collegamento), di cui Leone produsse i primi due film. Ma non solo. Ci sarà una parte musicale sulle note di Ennio Morricone, che fu autore di tante colonne sonore per il regista, interpretate dall'ensemble del maestro Sergio Colicchio.
    Non solo serietà, però. Il format voluto da Sylos Labini, infatti, nel corso delle dieci edizioni si è evoluto: "all'inizio era un talk - ricorda il suo fondatore - ora è un vero e proprio show". Tant'è che tra i protagonisti delle serate non mancheranno anche il comico Gabriele Cirilli e Osho, nome d'arte di Federico Palmaroli. Perché questo, chiarisce Sylos Labini, è un evento culturale, sì, "ma pop". (ANSA).
   

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