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Oltre il silenzio, la laboriosa vita di Mereto di Tomba

La giornalista Paola Treppo alla scoperta del suo Friuli

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 28 AGO - PAOLA TREPPO, MERETO DI TOMBA.
    STORIA, ARTE E TRADIZIONI (Chiandetti Editore; 100 pag. ; 15 euro) - Dai primi insediamenti stanziali in area mitteleuropea all'arrivo dei romani, la convivenza con i Longobardi, il Medioevo, le invasioni delle popolazioni balcaniche, il patriarcato, la migrazione, le guerre - tante - i terremoti, le inondazioni, le epidemie. Eppure, a dispetto dei tanti e radicali cambiamenti, le genti non sono mai cambiate, o se lo hanno fatto, non è stato veloce, perché la storia delle loro terre e dei loro avi è sacra, così come lo è il loro ricordo. In 160 pagine corredate di numerose foto, la giornalista e fotografa friulana Paola Treppo illustra un piccolo ma centrale comune friulano, Mereto di Tomba (Udine).
    Nomen omen, tra scritti e immagini, Treppo scopre la vita sussurrata di minuscoli borghi lì dove sembra che non viva più nessuno da tempo, dove invece insistono comunità forti, laboriose e animate, appunto, da un silenzioso riserbo. Sono le terre della venerabile Concetta Bertoli, classe 1908, colpita a 16 anni da una terribile e dolorosa malattia che la costrinse all' immobilismo, miracolata in età adulta perché per breve tempo recuperò la vista. Sono anche le terre degli antichi abitanti del millenario castelliere di Savalons, della Tùmbare tra le vigne di Tomba. Ovviamente, terre rurali e di fatica, di profonda devozione popolare tra chiese votive e parrocchiali, edicole votive e affreschi sui muri delle case. Quello della Treppo è un itinerario da scoprire con lentezza e pazienza, e il rispetto di chi si abbandona alle spalle l'ebbrezza caotica della città entrando in una dimensione vicina ma quasi inedita dal sapore del tempo passato. E' proprio per rendere questo approccio più autentico che, tra passaggi sul riordino fondiario e sulle attività di valorizzazione del territorio, il libro ha pagine scritte nella difficile lingua friulana.
    "È un libro che nasce dall'amore per il territorio, per il Friuli, per le sue comunità - spiega l'autrice - A loro è dedicato, e a tutti coloro che non vogliono perdere la straordinaria storia del loro passato". (ANSA).
   

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