TEHERAN - Il Museo d’Arte Moderna di Teheran prepara per il febbraio 2019 una mostra di importanza storica: saranno infatti esposti per la prima volta, dalla Rivoluzione islamica del 1979, decine di opere di Picasso, Andy Warhol, Mark Rothko e Marcel Duchamp, un tesoro di valore incalcolabile di dipinti, disegni, sculture comprati in Occidente dallo Scià e da sua moglie Farah Pahlavi, e conservati finora nei sotterranei del complesso museale.
Le autorità iraniane hanno incaricato l’esperto e architetto olandese, MattijsVisser, di compiere una sorta di “archeologia contemporanea” e di catalogare, in vista della esposizione, le quasi duemila opere conservate nel sottosuolo del Museo d’Arte Moderna, tra cui – secondo quanto riferito dallo stesso Visser sulla stampa specializzata locale e internazionale - si trovano una quarantina di opere di Picasso e almeno una diDuchamp, per lo più dimenticate nei cataloghi d’arte occidentali.
Delle duemila opere del “tesoro Pahlavi” conservato nei magazzini, circa 400 - spiega il Tehran Times - saranno esposte insieme ad opere di artisti contemporanei iraniani in una mostra dal titolo “Ritratto, Natura Morta, Paesaggio”, in programma dal 21 febbraio al 20 aprile 2019. Al di là del valore artistico e culturale, la mostra – secondo molti osservatori – consacra la crescente attenzione e il crescente appetito verso le espressioni di modernità da parte dell’Iran e, soprattutto, della sua capitale, nonostante i rigidi codici imposti dalle gerarchie religiose islamiche.
Il curatore ha detto, in alcune interviste, di non aver ricevuto alcun tipo di restrizione nelle opere che saranno selezionate per la mostra, ma di non essere comunque interessato a fare “provocazioni” proponendo “nudi”. Ad esempio, escluderà un nudo maschile di Francis Bacon, in quanto vi sono altre opere dello stesso autore più adatte ai canoni della Repubblica islamica. Sebbene la mostra punti ovviamente a valorizzare il patrimonio d’arte rimasto finora sconosciuto al pubblico, non sarà solo legata ai grandi nomi e alle opere occidentali.
Per due anni, Visser ha visitato le gallerie d’arte di Teheran, scegliendo quadri e sculture di giovani artisti di valore. “Nella mostra voglio mescolare tutti, in modo che rappresenti qualcosa di veramente innovativo”.
“Ritratto, Natura Morta, Paesaggio” arriva dopo un tentativo fallito di organizzare una simile esposizione a Berlino, con i capolavori segreti custoditi dagli iraniani. Dato che la maggior parte delle opere erano state acquistate dall’ex scià, le autorità di Teheran hanno temuto che una volta portate all’estero, potessero essere rivendicate dagli eredi Pahlavi e bloccate. Visserha già anticipato che la mostra sarà visitabile solo a Teheran e non viaggerà altrove.
A collezionare con passione e avidità dipinti e opere dei maggiori artisti occidentali fu soprattutto la moglie dell’ex scià, Farah Pahlavi. A testimoniarlo è il piccolo museo da lei creato a fianco del palazzo Niavaran a nord di Teheran, dove visse la famiglia reale fino al 1979. Rimasto sempre aperto negli ultimi decenni è uno scrigno di capolavori assoluti che vanno dagli impressionisti francesi a opere di Van Gogh e ad autori più moderni come Warhol. Un assaggio di quello che riserverà la mostra del Museo d’Arte Moderna di Teheran nel febbraio 2019.
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