Una crisi climatica estrema di un secolo e mezzo fa e un artista contemporaneo che la rivisita con gli occhi del nostro tempo. Olafur Eliasson ha distillato e condensato su un disco di tela i colori di un paesaggio invernale che Claude Monet dipinse nel 1878, in quella che viene descritta come 'la piccola era glaciale della Francia'. Il dipinto e' alla Frick Collection dal 1942. Frutto di due anni di lavoro, l'installazione e' stata organizzata in parallelo all'ultimo volume della serie 'Dyptich' con cui il museo di New York 'incrocia' pezzi della sua raccolta con l'opera di artisti e scrittori del nostro tempo. Monet dipinse la veduta di Vétheuil sotto la neve nel primo di due gelidi inverni passati con la famiglia nel villaggio sulle rive della Senna tra Parigi e Rouen. Protagonista in questi giorni di una grande mostra a Firenze, a Palazzo Strozzi ("Nel tuo tempo", la piu' vasta realizzata finora in Italia) e presto anche di una personale al Castello di Rivoli a Torino, Eliasson sperimenta con la serie "Colori" dal 2009, ispirato dall'idea di produrre una nuova teoria cromatica capace di abbracciare tutte le sfumature visibili del prisma. Creati su tele circolari spesso con un foro al centro, i 'dischi' hanno elaborato le tavolozze di J. M. W. Turner e Caspar David Friedrich e piu' di recente fotografie scattate dall'artista nell'Islanda delle sue origini. Monet aveva 38 anni quando trasferì la famiglia, armi e bagagli, a Vétheuil, dove dipinse oltre 200 quadri, in un periodo tra i più prolifici e difficili della sua carriera. Quello alla Frick risale al primo dei due impossibili inverni. Nel quadro l'artista usa solo due colori, blu e bianco, con inserti di marrone e nero. Furono gli anni più ardui nella vita di Monet, all'epoca considerato il capo del movimento Impressionista, tra problemi finanziari, interrogativi artistici e la morte della moglie Camille nel 1879, mentre Parigi e la valle della Senna attraversavano una delle fasi più fredde della storia, trasformate in panorami polari con lastroni di ghiaccio trasportati a valle dal fiume. Il tema del clima impazzito è al centro dell'opera di Eliasson, Goodwill Ambassador delle Nazioni Unite per la sostenibilita' ambientale. L'artista non è venuto a New York per non aggiungere il suo 'carbon footprint' a quello dei milioni che volano ogni giorno attorno al globo: per Colour Experiment no. 109, la cui circonferenza è grande abbastanza per contenere il quadro da cui è derivato, si è basato su una foto ad altissima definizione del dipinto. Eliasson ha elaborato l'effimera qualità della luce invernale di Monet su una una ruota di tela che passa dal buio alla luce, "ma non c'è punto di partenza né di arrivo", spiega l'artista: il risultato evoca gli esperimenti dell'impressionista nel cammino dalla pittura figurativa all'astrazione accentuando le qualità formali e la risonanza della tela originale.
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