(di Gina Di Meo)
(ANSA) - NEW YORK, 04 DIC - Vestire le donne è stato uno dei
privilegi maschili fino a un'epoca non tanto remota. Solo nel
19/o secolo, con l'abolizione delle corporazioni delle arti e
mestieri, le stiliste furono in grado di uscire dall'anonimato e
diventare imprenditrici della moda.
Il punto di partenza è il ruolo della sarta anonima,
l'antenata collettiva delle stiliste di oggi che danno il loro
nome a case di moda, passando dall'olimpo delle designer che
hanno lavorato a Parigi, centro storico dell'industria dell'alta
moda. Infine si mettono in risalto le storie di assenza o
omissione attraverso creazioni di stiliste solo di recente
salite alla ribalta, come l'afro-americana Ann Lowe, che disegnò
l'abito da sposa di Jacqueline Bouvier con John F. Kennedy.
Alla mostra è legato il catalogo 'Women Dressing: WomenA
Lineage of Female Fashion Design' di Mellissa Huber e Karen Van
Godtsenhoven. (ANSA).
In mostra al Met le donne che vestono le donne
A New York la creatività di stiliste leggendarie