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A Madrid in mostra 70 maestri dell'arte, da Rubens a Dalí

Scelti dalla collezione Pérez Simón in vista di un nuovo museo

Redazione Ansa

Rubens, El Greco, Canaletto, Goya, Dupré, Van Gogh, Pissarro, Gauguin, Renoir, Rivera, Picasso, Kahlo, Dalí, Rothko, Pistoletto, Valdés. È un'impressionante carrellata di superstar dell'arte a contraddistinguere una nuova mostra pittorica ora visitabile a Madrid. Composta da 70 quadri di altrettanti autori, l'esposizione sarà ospitata dal Comune della capitale spagnola fino al prossimo 12 gennaio: si tratta di opere scelte tra le oltre 4.000 di cui è proprietario l'imprenditore ibero-messicano Juan Antonio Pérez Simón (1941). Preludio dell'apertura, in data ancora da definirsi, di uno spazio tutto dedicato alla sua vasta e variegata collezione, progettato a pochi passi da altri celebri musei come il Prado e il Reina Sofia.

"Questa mostra è un viaggio attraverso diversi secoli della storia dell'arte", ha spiegato l'assessora madrilena alla Cultura, Marta Rivera de la Cruz, sottolineando come il percorso espositivo parta da un'opera del 1537 ('Carità' di Lucas Cranach il Vecchio) e si concluda con una realizzata tra il 2010 e il 2015 ('Gran Via, 1 agosto, 7:30' di Antonio López). Oltre a quadri già oggetto di prestiti in giro per il mondo, Italia compresa, ce ne sono diversi che "vengono esposti in pubblico per la prima volta", ha aggiunto. E trovano spazio non solo grandi classici occidentali, ma anche avanguardisti o rappresentanti di culture orientali, come il giapponese Takashi Murakami. Accessibile a un prezzo generale di 7 euro (5 euro il ridotto), l'esposizione 'Settanta grandi maestri dalla Collezione Pérez Simón' è stata allestita grazie al lavoro dei curatori Graciela Tellez, Susana Martínez-Garrido e Roberto Fernández, con il contributo di Pérez Simón stesso, grande appassionato d'arte e arrivato a costruire una delle più importanti collezioni private in ambito iberoamericano partendo da zero. "Ma lui non ha voluto condizionarci più di tanto", ha spiegato Martínez-Garrido a un gruppo di giornalisti della stampa estera, mentre De La Cruz metteva in risalto la sua "grande generosità" nel cedere gratuitamente, a titolo temporaneo, le 70 opere esposte e nel farsi carico anche delle spese di allestimento. "La sua è una collezione inclusiva, che non dà le spalle né all'arte accademica né alle avanguardie", ha proseguito la curatrice della mostra, "e il bello è osservare questo contrasto tra stili diversi che coincidono nel tempo". Qualche giorno fa, lo stesso Pérez Simón rivelava che ciò che lo avvicina all'arte è "l'amore per la bellezza", aspetto di cui "ci si può rendere complici in una meravigliosa e inesauribile avventura".

Cinque sono gli autori scelti per rappresentare l'arte italiana: Bronzino, Canaletto, Giandomenico Tiepolo, Giovanni Boldini e Michelangelo Pistoletto. Proprio di quest'ultimo è una delle opere che più stanno colpendo i primi visitatori della mostra: un "quadro specchiante", intitolato 'La Sarta' (1981), che permette a chi lo contempla di sentirsene parte grazie al gioco di riflessi che scatena. La futura apertura di una sede permanente della Collezione Pérez Simón a Madrid è considerata, in parole del sindaco José Luis Martínez Almeida, il "grande avvenimento culturale dei prossimi anni" nella capitale spagnola. Per arrivare a dama con questo progetto sono in programma, a partire dal 2025, lavori di adattamento del luogo fisico designato ad accoglierla: il centro culturale 'Serrería Belga', situato all'interno dell'area già conosciuta come "miglio d'oro dell'arte" di Madrid e destinata a diventare ancor più cuore pulsante della vita culturale cittadina.

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