Una figlia armata di macchina fotografica, un papà in sedia a rotelle: non è il soggetto di un film 'on the road' ma la storia vera di Katie e John Edwards, due britannici che quest'anno hanno lasciato la loro casa nel Derbyshire per un avventura in treno attraverso gli Stati Uniti. Katie e John hanno viaggiato per 180 ore zigzagando per 16mila chilometri da una costa all'altra degli Usa mentre Katie, 28 anni, scattava migliaia di fotografie attraverso i finestrini dei treni Amtrak. Le foto sono un ritratto della nazione: panorami mozzafiato, povertà estrema, vaste città, fabbriche più o meno in disarmo, campi arati e il sogno americano, tuttora irresistibile, del prato all'inglese recintato da staccionate candide. Fotografa emergente, Katie ha scattato 20mila immagini da un vestibolo in coda a una carrozza, 23 delle quali sono in mostra in questi giorni alla Observatory Photography Gallery a Londra.
Ci sono i piccoli cimiteri di campagna, gli scuolabus parcheggiati a Winnemucca sullo sfondo delle montagne del Nevada: lo scatto alle 5 del mattino è stato uno degli ultimi del viaggio, spiega Edwards, i toni del giallo che fanno da filo conduttore ma gli autobus scolastici "intrappolati in un recinto" sono in contrasto con la libertà del panorama retrostante. Il viaggio americano non è il primo per padre e figlia: la prova generale dell'avventura coast to coast è stata fotografando i campi di tulipani tra Leida e Haarlem in Olanda.
Stavolta John e Katie sono partiti da New York diretti a Chicago, poi a ovest fino a Flagstaff in Arizona prima di far rotta verso Los Angeles e a nord fino a Seattle. Da lì il viaggio è proseguito attraverso il Montana, di nuovo a Chicago, poi San Francisco. La tratta più lunga è stata di 56 ore. Il viaggio è stato pesante soprattutto per John che soffre di sclerosi multipla: difficile manovrare la sedia a rotelle negli scompartimenti e gli stretti corridoi dei treni americani. John ha portato al processo il suo background da programmatore di computer. È stato lui a fare da 'guida' alla figlia, piazzandosi nel bagno di testa della carrozza e utilizzando lo specchio sul lavandino per avvertire Katie quando un soggetto interessante stava per presentarsi. Un treno - spiega la fotografa - è "una linea tra spazio e tempo" che permette di vedere (e fotografare) luoghi altrimenti irraggiungibili. Alzandosi alle cinque e scattando fino al tramonto non c'era tempo e energia per fare turismo una volta arrivati a destinazione. Parlando dei panorami californiani attorno a Salinas che le hanno fatto pensare ai romanzi di John Steinbeck, a Katie è stato chiesto se aveva avuto occasione di leggere: "Francamente questo viaggio è stato una prova di endurance: quanto tempo puoi stare appostato al finestrino prima di dover a tutti i costi sederti?".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it