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Realtà 'aumentata' ricostruisce le statue nei musei del Cairo

Lanciata un'app per vedere completi alcuni reperti danneggiati

Redazione Ansa

In due suoi importanti musei del Cairo, l'Egitto ha lanciato un 'applicazione che permette di ricostruire visivamente - grazie all' "AR", la "realtà aumentata" - alcune statue danneggiate dai millenni. Come è stato annunciato ieri sera in un evento di lancio, al Museo egizio della centralissima piazza Tahrir e in quello Nazionale della Civiltà Egizia usando il telefonino per inquadrare il reperto o un suo codice a barre si potrà vederlo com'era in origine. "Immediatamente, l'applicazione lo ricostruirà mostrandoti la forma originale", come ha sintetizzato all'ANSA il ministro del Turismo e delle antichità egiziane, Sherif Fathy.

L'innovazione, introdotta assieme a "Meta International", la multinazionale tecnologica statunitense ex-Facebook, si chiama "Instagram Project Revival", riferiscono media egiziani citando il ministero. L'inquadratura "fornisce ai visitatori tutte le informazioni" sui reperti ad esempio, al Museo Egizio di Tahrir", sulla "testa della statua della regina Hatshepsut" e "la statua di Amon e della sua consorte Mut". L'iniziativa punta "ad aumentare l'interazione sui social media su temi legati ai musei, offrendo allo stesso tempo un ruolo sia educativo che di intrattenimento".

Il ministro, parlando a giornalisti, ha sottolineato che "l'intelligenza artificiale" in questo caso offre "un'esperienza piacevole, apprezzata dai giovani": "vogliamo raggiungere un nuovo gruppo" di potenziali "visitatori", ha detto Fathy ricordando che "abbiamo già utilizzato l'Ia in passato con ottimi risultati nelle campagne pubblicitarie", ma questa "rende l'esperienza turistica migliore e più semplice, adattandosi alle preferenze del turista". 
   

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