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Tre manoscritti provenienti da Archivio Stato in mostra a Madrid

Dimostrano ruolo di mediatore di Velazquez fra Italia e Spagna

Redazione Ansa

(ANSA) - MADRID, 05 DIC - Tre manoscritti provenienti dall'Archivio di Stato di Roma nei quali si dimostra il ruolo del pittore Diego Velazquez come mediatore culturale fra la Spagna e l'Italia durante il Siglo de Oro sono protagonisti di una mostra congiunta alla Galleria delle Collezioni Reali, al Museo del Prado e alla Real Accademia di Bellas Artes San Fernando.
    Da oggi al 9 febbraio, i manoscritti resteranno esposti nelle tre pinacoteche madrilene corredati delle informazioni del secondo viaggio del maestro della pittura a Roma, fra il 1649 e il 1651, che descrivono i vari incarichi ricevuti da Diego Rodriguez de Silva y Velazquez per realizzare copie in bronzo di sculture classiche italiane. Lo scopo ufficiale di questo secondo viaggio in Italia, dopo il primo di studi realizzato da Velazquez nel 1629 ed esperienza cardine per lo sviluppo del suo stile, era quello di acquistare dipinti e statue antiche per le collezioni reali, oltre a copiare celebri opere italiane e rintracciare frescanti da impiegare per la realizzazione degli affreschi per decorare il nuovo Alcazar di Madrid.
    I testi descrivono gli incarichi spesso con descrizioni minuziose sulle tecniche da impiegare o sulla materia prima da utilizzare, che riflettono il perfezionismo dell'artista, come segnala il Patrimonio Nazionale spagnolo in una nota.
    In mostra, fra gli altri, il manoscritto del contratto firmato da Velazquez per tre sculture - Germanico, Discobolo Vitelleschi e Satiro Caetani - che decorarono la Sala Ottagonale dell'antico Alcazar madrileno e che ora si possono ammirare nel Salone del Trono e del Salone delle Colonne del Palazzo Reale di Madrid.
    Nella sala 15 dell'edificio Villanueva del Prado, il documento proveniente dall'Archivio di Stato è esposto in una vetrina, mentre in una secondo sono presentati i tre aggiuntivi provenienti dall'archivio del Museo del Prado. Il contratto firmato fra il pittore spagnolo e Matteo Bonuccelli è per la realizzazione di dodici leoni di bronzo, che servirono da base a sei tavole di porfido, destinate ad adornare il Salone degli Specchi dell'Alcazar di Madrid.
    E, infine, all'Accademia di Bellas Artes è esposto il manoscritto del contratto firmato da Velazquez con lo scultore Orazio Albrizio il 26 aprile del 1650, per realizzare i calchi in gesso di tre sculture - Nilo, Apollo e Antinoo - all'epoca esposte nel Cortile del Belvedere. (ANSA).
   

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