(di Ida Bini)
(ANSA) - CITTÀ DEL CAPO, 24 MAR - Koyo Kouoh, direttrice
dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo,
è la curatrice della Biennale di Venezia 2026, la prima donna
africana a dirigere il prestigioso evento artistico. L'incarico
segna un passo importante per l'arte contemporanea del Paese che
sta vivendo un periodo di grande vivacità.
Alcune gallerie vantano più sedi, come la Everard Read, la più
antica in Africa, ancora oggi riconosciuta come polo
internazionale dell'arte a Città del Capo, Franschhoek e a
Johannesburg, o la Stevenson Gallery a Città del Capo e a
Johannesburg, oggi diretta da Federica Angelucci, che ha scelto
di rappresentare artisti come Zanele Muholi, nota per il suo
lavoro sull'identità queer, e Penny Siopis, che tratta temi come
trauma e memoria. Con l'apertura di una nuova sede ad Amsterdam,
la galleria riconferma la propria promozione dell'arte
contemporanea africana nel mondo. Infine, nel quartiere hype di
Rosebank, a Johannesburg, BKhz si distingue per la promozione di
talenti emergenti. La Goodman Gallery, fondata nel 1966 a
Johannesburg, si è sempre distinta per il suo impegno politico e
sociale, anche durante l'apartheid. Oggi, con sedi a Città del
Capo, Londra e New York, la galleria continua a promuovere temi
come l'identità, la giustizia sociale e la crisi ambientale
attraverso linguaggi artistici diversi. Vicino a Johannesburg,
il Nirox Sculpture Park è un esempio straordinario di come
l'arte possa dialogare con la natura: lo spazio ospita una
collezione permanente di sculture all'aperto realizzate da
artisti internazionali e sudafricani, a cui si aggiungono mostre
temporanee e residenze artistiche per opere site-specific. Tra
gli spazi più innovativi, The Manor è molto più di una galleria,
tanto che il National Geographic l'ha inserito tra le migliori
20 destinazioni culturali al mondo: fondato dal fotografo
sudafricano Trevor Stuurman al 44 Stanley avenue di
Johannesburg, comprende uno spazio espositivo e un concept
store. In Sudafrica si trovano anche splendidi hotel, che sono
spazi espositivi. A Città del Capo, Ellerman House è un esempio
emblematico di arte e ospitalità: la sua collezione, che include
opere di artisti sudafricani contemporanei, è stata curata con
l'intento di raccontare la storia e il Paese. Karoo Art Hotel,
alle porte del deserto del Karoo, spazia tra pittura, scultura e
fotografia e funge anche da residenza artistica. Infine, la
collezione d'arte dello storico Saxon Hotel di Johannesburg,
famoso per aver ospitato Nelson Mandela quando uscì dalla
prigione e recentemente rinnovato, espone opere di artisti
locali o internazionali con un particolare legame con il
Sudafrica, tra cui Hilton Edwards, Marcel Greyling e Titia
Ballot. (ANSA).
Arte contemporanea in Sudafrica, dal continente al mondo
Il vivace scenario culturale tra gallerie, musei e art hotel