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Con nuovo direttore, Archivio di Stato Milano diventa social

Cacce al tesoro e multimedialità nei piani di Stefano Leardi

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 MAG - Allestimenti multimediali, cacce al tesoro tra antichi documenti, presenza attiva sui social: sono solo alcune delle iniziative con cui il nuovo dirigente Stefano Leardi vuol far conoscere l'Archivio di Stato di Milano al pubblico.
    Leardi, classe 1986, archivista e dottore di ricerca in storia antica, già direttore dell'Archivio di Stato di Biella, ha preso servizio lo scorso 20 maggio a Palazzo del Senato, sede storica dell'Archivio di Stato meneghino da quasi centocinquant'anni. "Gli archivi in generale - dice all'ANSA - pagano la fama di posti polverosi, da studiosi, ma è un luogo comune da smontare perché gli archivi conservano tante storie, quelle di individui, famiglie e comunità". "Per me un archivio è una porta d'accesso alla storia del territorio. Per questo - sottolinea - la prima cosa da fare è far conoscere cosa facciamo, arrivare a un pubblico vasto e generico con formule innovative non nei contenuti, che abbiamo nei nostri documenti e nel rigore scientifico, ma nella forma e nei linguaggi, per esempio i social, che sono un canale per arrivare ai giovani, un amo per portare qui fisicamente le persone". Leardi pensa anche di "valorizzare l'edificio che ci ospita. Non so quanti ne conoscano la storia, vorremo aprire gli spazi alla cittadinanza, organizzando o ospitando eventi". Il nuovo dirigente pensa anche a "modalità ludiche: ho organizzato - spiega - cacce al tesoro social su documenti degli archivi, che proporremo anche a Milano". Con la brochure 'Archimparo', ha trovato una sistemazione il catalogo dell'offerta didattica dell'istituto.
    "L'idea - anticipa Leardi - è fare un educational per mostrare ai docenti cosa possiamo proporre e portare le scuole in visita con attività di laboratorio per far capire e conoscere meglio gli archivi. Vista l'ampia tipologia di documenti possiamo fare proposte su qualsiasi tematica, una varietà che va sfruttata".
    Ci sono poi - ricorda - "i progetti legati al Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive, per allargare e rendere fruibile il nostro patrimonio, anche tramite la digitalizzazione". E' stato poi già firmato un protocollo d'intesa tra demanio e direzione generale degli archivi per rendere il palazzo di via Senato un hub culturale, che spinge sempre nella direzione di trasformare l'archivio "un polo culturale vivo e aperto al dialogo con la cittadinanza e con le diverse realtà culturali del territorio". (ANSA).
   

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