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Ipsos, in 1 caso su 2 overtourism impatta in negativo vivibilità

Nel 40% causa tensioni residenti-turisti e danni a ecosistemi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 NOV - L'overtourism è segnalato come causa di impatti negativi sulla vivibilità in più di un caso su due (51%), di tensioni tra residenti e turisti nel 40%, di una pessima esperienza di visita nel 39% e di impatto negativo sugli ecosistemi nel 38%. È quanto emerge dall'indagine 'Future4Tourism' di Ipsos, un monitoraggio delle intenzioni di viaggio degli italiani, illustrata da Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia e consigliere del Touring Club Italiano, nel corso dell'evento del Tci "La tradizione si fa futuro. Da 130 anni insieme per l'Italia bene comune" al Tempio di Vibia Sabina e Adriano, a Roma.
    In un altro studio, basato sulle risposte di persone provenienti da 22 Paesi esteri, risulta che l'Italia rimane meta ambita per via della varietà della sua offerta turistica, culturale, paesaggistica ed enogastronomica, ma delude per costi ("spesso non giustificato dalla qualità offerta"), scarsa sicurezza ("sensazione di micro-criminalità diffusa") ed "eccesso di turismo non gestito".
    Il 30% degli intervistati sceglierebbe l'Italia come meta di un viaggio premio, con la città di Roma citata nel 68% dei casi, seguita da Venezia (53%), Milano (47%), Firenze (34%) e Napoli (30%).
    La digitalizzazione si dimostra cruciale per gli italiani, prosegue Ipsos, con il 35% degli intervistati che consulta i siti istituzionali delle località di interesse per pianificare il proprio viaggio e il 33% che sceglie blog e forum online.
    Solo il 24% si confronta con i consigli di amici e conoscenti.
    Nei prossimi 5 anni secondo gli italiani saranno interessanti e di valore in un viaggio la qualità di alloggi e sistemazioni (66%) e ristoranti, pasti e cucina (61%); per il 53% sarà importante il contatto con la natura, per il 47% le nuove destinazioni, per il 42% la possibilità di tour ed escursioni in luoghi poco conosciuti e lo stesso valore per quelli, invece, famosi. (ANSA).
   

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