(ANSA) - ROMA, 05 DIC - "Nel 2025 il travel retail nel mondo
dovrebbe aumentare per arrivare fino a 100 miliardi di dollari
con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) del 7,5% dal 2019
al 2025; ovunque, dalle stazioni agli aeroporti italiani,
abbiamo assistito al raggiungimento e superamento dei volumi pre
pandemici con un fondamentale contributo dei viaggiatori
internazionali". Lo ha detto Stefano Gardini, presidente Atri,
introducendo i lavori del webinair "Uno sguardo all'Aviation e
al Travel Retail 2025" che analizza come sta cambiando il
comparto e quali sono i margini di sviluppo.
"Bisogna anche osservare con attenzione la crisi emergente
del mercato low cost negli Usa, a partire da Spirit Airlines,
legata in prima battuta alla risposta imitativa da parte dei
vettori tradizionali che ha annacquato il vantaggio competitivo
dei primi. Un altro fenomeno interessante è quello
dell'inserimento di nuovi velivoli a fusoliera stretta A321XLR
sul lungo raggio, a partire da Iberia, che potranno permettere
di inaugurare nuove tratte con connotazione punto-a-punto e hub
bypassing", ha evidenziato David Jarach, executive chairman di
diciottofebbraio, società di consulenza di direzione
specializzata nel comparto aviation, business travel e travel
retail.
Infine nel 2025 si tornerà a valori superiori al 2019 nel
comparto del duty free, mentre si affacciano con forza sullo
scenario internazionale nuove nazionalità di spender: quello
vietnamita e quello filippino per quanto concerne l'Asia, mentre
il dato degli Emirati Arabi Uniti appare influenzato dalla forte
componente di cittadini russi li ora basati.
Sulla base sui dati di una ricerca Mindset, è peraltro
possibile tracciare quali sono le principali caratteristiche a
livello di comportamento di consumo del viaggiatore per ciò che
concerne l'acquisto di travel retail. Lo shopping appare
favorito dal buon rapporto qualità prezzo per la maggior parte
degli intervistati (26%), per la comodità (19%), quando vi è
sufficiente tempo a disposizione per scegliere (17%) e per la
fedeltà al brand (16%). Ancora, la maggior parte degli
acquirenti nei luoghi di viaggio sceglie di comprare per sé
(51%), mentre il 25% compra per fare un regalo, il 16% sceglie
qualcosa da condividere al ritorno, e l'8% compra su richiesta.
Molti non pianificano l'acquisto: il 28% sceglie d'impulso,
mentre il 22% non ha idee specifiche. Ancora, il 16% vuole un
prodotto specifico ed il 12% un brand cui è legato. Un dato
importante viene confermato con riferimento al travel retail:
per molti passeggeri è basilare l'interazione con il personale
considerando che il 50% degli acquirenti interagisce con gli
addetti alla vendita e, tra questi, il 73% è influenzato
positivamente dai loro consigli. (ANSA).
Nel 2025 travel retail a quota 100 miliardi dollari nel mondo
Dalle stazioni agli aeroporti superati i volumi pre pandemici