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Airbnb, 'in Italia benefici da affitti brevi per 7,9 miliardi'

Abitazioni inutilizzate fino al 31% (centro storico di Venezia)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 DIC - Quasi otto miliardi di euro. È la stima del valore di produzione delle locazioni brevi tramite Airbnb nel 2023 in Italia secondo un'indagine Nomisma commissionata dal portale online. Un impatto che ha supportato oltre 54mila posti di lavoro.
    Dato che si inserisce nel più ampio quadro europeo, dove per Oxford Economics - anche in questo caso in uno studio per Airbnb - i viaggiatori che hanno scelto di soggiornare in appartamento hanno generato benefici economici per 149 miliardi di euro in tutta l'Ue, 40 miliardi di entrate fiscali complessive e 2,1 milioni di posti di lavoro. Il 55% dei viaggiatori lo scorso anno ha soggiornato in case vacanza fuori dalle grandi città, con i pernottamenti in aree rurali raddoppiati dal 2020.
    Secondo lo studio di Nomisma, sulla base degli annunci di soluzioni di soggiorno prenotate almeno una volta nel corso dell'anno da Airbnb, gli immobili destinati alle locazioni brevi "rappresentano l'1,3% delle abitazioni complessive a livello nazionale". E, se si prendono in esame solo quelli interamente dedicati agli affitti brevi - ovvero gli alloggi locati così per almeno 120 notti l'anno - questa percentuale rappresenta lo 0,11% dell'intero patrimonio abitativo italiano.
    Va comunque specificato che nei centri storici delle principali città d'arte la quota di locazioni brevi rispetto all'intero stock abitativo supera la media nazionale. A Roma, sebbene gli immobili dedicati agli affitti brevi almeno 120 notti l'anno rappresentino lo 0,5% del totale, nel centro storico questa percentuale sale al 4,5%. A Venezia, le percentuali sono dell'1,4% in media e del 3,5% nel centro storico. A Firenze, nel centro storico si concentra una quota rilevante degli annunci totali, con un'incidenza del 16,9% delle abitazioni complessive presenti (di cui il 6,1% con affitti brevi per almeno 120 giorni l'anno), ma allo stesso tempo anche la più alta quota di abitazioni non occupate (18,2%).
    Sardegna (3,8%), Valle d'Aosta (3,3%) e Toscana (3%) sono le regioni con il numero più alto di annunci Airbnb su abitazioni locali. Quelle con le percentuali più basse: Molise (0,5%), Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia (0,6%), Calabria, Basilicata e Piemonte (0,7%).
    Allo stesso tempo, le abitazioni sottoutilizzate o non usate in Italia sono quasi il 13% del totale del patrimonio abitativo disponibile. Nei centri storici la percentuale raggiunge il 19% a Roma e il 31,2% a Venezia. (ANSA).
   

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