La via Francigena, che da Canterbury, nel Regno Unito, arriva sino a Roma, il cuore della cristianità, attraversando Francia, Svizzera e sette nostre regioni, per poi puntare a sud fino a Santa Maria di Leuca verso Gerusalemme e la Terra Santa. E poi il Cammino di Santiago, forse il più conosciuto al mondo, patrimonio Unesco dal 1993, che attraversa l'Europa (arrivando sino in Ucraina) e dopo i tratti più celebri in Francia e Spagna, "conquista" la Cattedrale di Santiago di Compostela. Due Cammini della spiritualità, già nominati dal Consiglio d'Europa Itinerari culturali d'Europa, oggi ufficialmente uniti dal Memorandum di Collaborazione firmato tra la Regione Lazio e la Comunità Autonoma della Galizia, nel pieno dell'anno Giubilare e all'alba del prossimo anno santo di Santiago del 2027.
"Due cammini straordinari", commenta la ministra del turismo Daniela Santanché, "grande supporter della via Francigena" ma anche del cammino di Santiago "che ho avuto la fortuna di percorrere da ragazza", dice. "Questa collaborazione tra Italia e Spagna è fondamentale - prosegue - Abbiamo bisogno della vostra esperienza, perché siete stati molto bravi nello sviluppo di Santiago: solo per dare un piccolo flash, la Francigena l'anno scorso si è attestata sui 25 milioni di euro, il cammino di Santiago sono circa 300 milioni di euro. Noi italiani siamo un po' viziati, perché abbiamo tantissimi cammini, ma abbiamo anche grandi possibilità di sviluppo e anche noi, se investiremo, potremo arrivare a quei traguardi importanti. Questo Governo crede nei cammini, anzi penso che sia uno di quelli che ha messo più soldi nella loro valorizzazione. Il Ministero ha investito 19 milioni di euro e finanziato 40 progetti per il miglioramento dei percorsi e la promozione turistica, la ristrutturazione degli edifici pubblici e la messa in sicurezza. E ora abbiamo anche il Ddl cammini". E poi aggiunge, "i cammini sono sostenibili, destagionalizzano il turismo" e "quando si cammina si è da soli, anche se si è in compagnia. Ed è importante stare soli con noi stessi" anche "per riflettere sulle tante sfide personali della vita. Io lo consiglio anche per questo".
"Gli accordi si firmano perché ci siano facilitazioni nelle relazioni, ma questo porta ancora di più a riflettere sul valore dei cammini verso luoghi sacri nella vita delle persone - concorda il Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella - Non siamo degli erranti. Gli erranti non hanno una meta. Il pellegrino, si". "C'è l'aspetto turistico, ma anche la riscoperta delle nostre radici, giudaico cristiane - commenta il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca - Oggi guardiamo al buon esempio della Galizia che ha saputo valorizzare il suo percorso, all'entusiasmo che in tantissime occasioni ho sentito riportare da chi lo aveva affrontato. L'Italia è uno dei Paesi più accoglienti del mondo, ma l'accoglienza del pellegrino è qualcosa di particolare sulla quale si deve lavorare e investire, non solo in termini economici quanto culturali". Con il Memorandum firmato oggi, conclude Presidente della Giunta della Comunità Autonoma della Galizia, Alfonso Rueda Valenzuela, "vogliamo sfruttare tutte le sinergie tra le due rotte", "rafforzando la promozione di ciascuna, partecipando insieme a fiere internazionali, scambiando buone pratiche e organizzando scambi di professori e studenti. Un lavoro che porterà senza dubbio frutti positivi per entrambe le rotte e le rispettive regioni e ci aiuterà a rafforzare quel legame di unione che già esistono".
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