VASTO (CHIETI) - Duecento opere, 150 in prestito da prestigiosi musei (Galleria Nazionale di Roma, Capodimonte, Palazzo Reale, Museo di San Martino, Accademia di Belle Arti e Museo Artistico Industriale di Napoli) e altre 50 provenienti dalle collezioni civiche di Vasto. Sono i numeri della mostra che il Comune di Vasto dedica a Filippo Palizzi in occasione del bicentenario della nascita dell'illustre artista vastese intitolata 'Dopo il diluvio' e inaugurata a Palazzo d'Avalos per restare aperta sino al 30 settembre.
La mostra ripercorre, attraverso varie sezioni tematiche, l'intero arco dell'attività di Filippo Palizzi, nel periodo compreso tra il 1830 e il 1899. Dagli esordi a Vasto, sua città natale, agli anni della formazione a Napoli, ai viaggi in Moldavia e nel Nord Europa, allo stringente dialogo con Parigi per il tramite del fratello Giuseppe, ai soggiorni a Cava de' Tirreni fino ad arrivare all'attività nel Museo Artistico Industriale di Napoli, interamente dedita alla maiolica e alla cesellatura di bronzi. Nella cura della mostra e nel volume, particolare risalto è stato dato da Lucia Arbace alle fondamentali tracce lasciate dallo stesso Filippo Palizzi. Per meglio comprendere la statura dell'artista importanti sono state le donazioni alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l'Accademia di Belle Arti di Napoli e al Comune di Vasto nonché i dipinti per le collezioni reali Borbone e Savoia, le maioliche e i bronzi realizzati presso le Scuole Officine del Museo Artistico Industriale di Napoli, le lettere e gli autografi inclusi nell'importante carteggio conservato presso la Biblioteca Rossetti di Vasto, i taccuini con gli appunti di viaggio pervenuti al Museo C. Barbella di Chieti e i documenti inediti rintracciati nell'Archivio di Stato di Napoli. (ANSA).