(ANSA) - PESCARA, 15 SET - "E' nostro compito difendere
fortemente la natura. E' un dovere sociale custodire i tesori
dell'Abruzzo.
Affascinato dal mondo pastorale con cui ha tenuto contatti
costanti negli ultimi trent'anni, Grabe nel 2015 allestì a
Regensburg una mostra fotografica con 41 immagini in bianco e
nero selezionate tra le sue tante foto scattate in Abruzzo.
L'evento era una delle iniziative per festeggiare i vent'anni
della sua attività di tour operator - 'Erde und wind' (Terra e
vento) - specializzato in piccoli gruppi al di fuori del turismo
di massa, incentrato sul binomio cultura/natura comprensivo
delle tracce della transumanza. Tale fu l'interesse per il tema
che la mostra è stata replicata, con alcune integrazioni, a fine
2019. In questi giorni Grabe è tornato in Abruzzo.
Nella primavera scorsa avrebbe dovuto aver luogo il
sessantesimo viaggio organizzato in Abruzzo da 'Erde und wind',
la pandemia lo ha impedito. Grabe però ha pensato a qualcosa di
nuovo e, insieme a due amici, ha ideato un viaggio a piedi con
un percorso "nel quale ogni passo porta con sé una scoperta".
"L'Abruzzo appartiene ai paesaggi più affascinanti d'Europa.
Camminando valichiamo l'Appennino attraversando il territorio da
un mare all'altro". E così ha fatto: i tre sono partiti da
Gaeta, hanno attraversato a piedi l'Appennino; fra le tappe,
sabato scorso Serramonacesca (Pescara), dove hanno incontrato
amici allevatori, mercoledì 16 settembre saranno a Bucchianico
(Chieti) dove altri amici hanno pensato di allestire una mostra
che sottolinei il vero senso del viaggio: libri, articoli,
illustrazioni di autori tedeschi o in lingua tedesca
sull'Abruzzo saranno esposti nel chiostro del Municipio. Titolo
dell'esposizione 'Abruzzen: dal Grand Tour al turismo di oggi'.
Una mostra preziosa - a cura di Antonio Bini, studioso di
storia e tradizioni abruzzesi, già dirigente del Settore Turismo
della Regione, e di Angela G.Natale, docente di Lingua tedesca -
che racconta la promozione turistica nel tempo: 40-50 pezzi tra
i quali il primo opuscolo "Abruzzen" dell'Enit pubblicato nel
1927; un raro opuscolo dei primi anni Cinquanta di un
albergatore di Ovindoli, tedesco ebreo che si era salvato in
Abruzzo durante la guerra. E ancora, la prima pagina
dell'articolo 'Das bergland im herzen italiens (La terra
montuosa nel cuore d'Italia)' di C. Delius, pubblicato sul
mensile 'Durch alle Welt', numero di agosto 1933; vi si legge,
tra l'altro (nella traduzione di Monika Kugler): "L'estremo
isolamento della regione - fino all'inizio del nostro secolo
ignota non solo agli stranieri, ma anche agli italiani e
visitata da pochissimi forestieri - ha avuto anche un lato
positivo. Il popolo che abita in questa terra montuosa, è
rimasto genuino fino ad oggi; i suoi costumi e le tradizioni
sono gli stessi da tempi antichissimi".
Grabe, che con un certo orgoglio nella nuova recente
presentazione dell'Abruzzo di 'Erde und wind' informa che dal
dicembre 2019 la Transumanza è stata riconosciuta patrimonio
immateriale dell'umanità da parte dell'Unesco, in questo nuovo
viaggio in Italia ha potuto rivedere alcuni dei pastori
fotografati in occasione del suo progetto e della mostra
"Transumanza", oltre a guide e operatori turistici con i quali
negli anni ha instaurato sinceri rapporti di amicizia. (ANSA).
A piedi nel cuore verde d'Italia,sulle vie della transumanza
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