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Matera entra nel 2019 con la musica jazz

Nello scorso week-end il progetto 'Suoni del futuro remoto'

Redazione Ansa

   MATERA - Matera 2019: essere Capitale europea della cultura è soprattutto l'occasione per riflettere sulle principali questioni dibattute nella contemporaneità al fine di innovare una serie di modelli precostituiti: dalla modalità di ascolto alla condivisione e produzione del "prodotto culturale", dando vita all'idea di un "abitante culturale" che partecipi attivamente ai processi di co-creazione e di co-generazione degli eventi culturali. Questa modalità creativa è alla base della strategia del programma culturale di Matera 2019 che prevede la realizzazione di 50 produzioni originali legate ai 5 temi del dossier: Radici e Percorsi, Continuità e Rotture, Futuro Remoto, Utopie e Distopie, Riflessioni e Connessioni. La metà di queste produzioni è in fase di co-creazione con gli artisti locali ma è prevista anche un'ampia collaborazione di reti e istituzioni sia nazionali che europee. Uno dei gruppi progettuali che ha aderito con passione al tema "Futuro Remoto" è l'associazione Onyx Jazz Club. Forte della sua presenza trentennale sulla scena musicale materana, per quest'occasione internazionale, ha ideato e diretto "Suoni del futuro remoto, Gezziamoci Festival", coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. Suoni senza tempo nella città dalla storia millenaria con i rioni Sassi pentagramma di un progetto che esalta uno dei cinque temi di Matera 2019. E' un progetto cross disciplinare rivolto alla ricerca e alla produzione d'avanguardia nel campo delle arti sonore, che raccontino il territorio e la comunità lucana. Per questa arte espressiva, si vuole riprodurre i diversi linguaggi, dalla musica, all'installazione sonora, dalla performance dal vivo, ai lavori di fieldrecording e di soundscaping. Il prodotto ultimo sarà un concerto per partitura per suoni naturali eseguito dal Collettivo Onyx e dal quintetto di Paolo Fresu. Nello scorso week end, l'associazione ha messo in scena due performance: il primo settembre a Palazzo Bernardini con Attilio Zanchi al contrabbasso e il secondo domenica 2 settembre: a partire dalle 5 del mattino, riuniti nell'atmosfera magica del centro storico di Matera, si sono sentiti i suoni e la musica di Tino Tracanna. Stesso copione anche all'interno del Museo Ridola, che per la prima volta ha aperto all'alba per ospitare il collaudo sonoro di Tino Tracanna, dando vita ad una straordinaria culturale esperienza. "Nei collaudi sonori dei musicisti provenienti da tutto il mondo che stanno partecipando al nostro progetto - ha spiegato il presidente dell'Onyx Jazz Club, Gigi Esposito - facciamo in modo che tutte le contaminazioni possano trasformarsi in produzioni musicali, creando un modo diverso per illustrare la città dei Sassi a chi non la conosce" Insieme al maestro Tracanna, anche i ragazzi di UniBanda Sfr che proseguiranno i campionamenti sonori per la partitura musicale che verrà eseguita a settembre del 2019 dal Collettivo Onyx, da Rino Locantore e dal celebre trombettista Paolo Fresu. Soddisfatta la direttrice del Polo Museale di Basilicata, Marta Ragozzino: "Abbiamo condiviso con entusiasmo il progetto 'Suoni del Futuro Remoto, Gezziamoci Festival' dell'Onyx, aprendo i suoi spazi alla grande ricerca sonora vissuta con straordinaria partecipazione ed emozione. In particolare la Terrazza di Palazzo Lanfranchi dove si sono tenuti 4 concerti straordinari che hanno dimostrato appieno il valore e il senso del progetto dell'Onyx. Un progetto che affonda le sue radici in una esperienza trentennale che si rinnova ogni giorno nella costruzione collettiva di un futuro aperto e inclusivo. Un grande successo per il Polo nel percorso condiviso di Matera-Basilicata 2019".

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