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Limen arte, trampolino artisti emergenti

Sinergie tra impresa e produzione cultura per nuova occupazione

Redazione Ansa

VIBO VALENTIA - Promuovere la creatività per stimolare un processo di crescita artistica, ma anche occupazionale grazie all'incontro con le imprese. È questo l'obiettivo conseguito dal Premio Lìmen nel corso degli anni. Giunto alla nona edizione Lìmen Arte è un evento atteso da molti artisti promosso dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia.
    Il Lìmen, negli anni, è stato ufficialmente inserito dalla Regione Calabria nell'ambito della rete museale calabrese e oltre alla collezione permanente, in un continuo processo dinamico di offerte culturali sempre varie, cambia di anno in anno l'offerta delle opere in allestimento, per ospitare la nuova mostra d'arte contemporanea di quotati artisti nazionali e internazionali e di giovani emergenti selezionati dai vari curatori coinvolti nelle diverse edizioni del Premio, provenienti dalla Calabria, ma anche da Carrara e Roma, che hanno sviluppato con le professoresse curatrici per le Accademie, Lara Caccia e Antonia Ciampi, il tema della centralità dell'uomo, nel suo rapporto con la società, con la natura, con se stesso. Una parte dell'esposizione è dedicata al tessile e ai tessuti, tra moda, fashion e design, ed un'altra alla storia evolutiva dell'uomo, dalla primitiva alla contemporanea, fino a comprendere le più recenti forme di mutazione genetica. Altra parte è poi dedicata ai "mondi possibili".
    "E' un momento difficile - ha spiegato Sart, uno degli artisti in mostra quest'anno al Limen - per chi pensa di vivere d'arte oggi. Ogni persona è convinta di essere un artista e di poterlo fare come lavoro. Siamo gocce in un mare, potersi distinguere e allo stesso momento fare in modo che l'immagine del proprio lavoro colpisca e resti impressa nella memoria delle persone è spaventosamente arduo. A tutto questo si aggiunge la caratteristica peculiare di un ambiente particolarmente elitario in cui gli operatori del sistema puntano solo sui vincenti. In questo contesto il premio Lìmen rappresenta la possibilità di esporre, mettendo in luce il proprio lavoro relazionato ad altri artisti emergenti, in uno spazio tutelato e curato. In pratica un'oasi in un deserto".
    Per la nona edizione la sezione speciale, curata da Giorgio Bonomi, è stata affidata a Pino Deodato, artista di origini vibonesi apprezzato oramai al livello internazionale. L'uomo, tra magia e poesia, "L'uomo misura di tutte le cose". I suoi "omini" sono la metafora dell'individuo che come le piccole statue, appare sempre lo stesso mentre, invece, cambia in continuazione. Deodato ha poi creato proprio per Lìmen Arte "La stanza delle lucciole", che resterà in mostra permanente al Valentianum, una camera affrescata in ogni sua parte, un percorso didattico poetico, dedicato soprattutto ai bambini, per avvicinarli all'arte e alla meraviglia della creatività. Altra novità per questa edizione è stata il Simposio sul tema del riuso dei materiali, curato dall'artista greco di fama internazionale Costas Varotsos e diretto da Antonia Ciampi. I giovani artisti delle Accademie di Belle Arti hanno creato opere d'arte, in una sorta di laboratorio all'aperto con la partecipazione del pubblico.
    Le opere realizzate saranno collocate nella sede della Camera di Commercio e, in accordo con l'Amministrazione comunale, in spazi pubblici cittadini, nell'ottica del Museo diffuso che colleghi Lìmen alla città. Il Simposio dal titolo "Riuso.
    Elementi naturali ed innaturali nella scultura e nella scenografia contemporanea", infine, è collegato al laboratorio Lìmen Bottega Aperta ormai parte integrante del museo coordinato dagli artisti e maestri Antonio La Gamba e Antonio Montesanti.
   

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