NAPOLI - Creme, trucchi, bagni di profumo, specchi per ammirarsi, ornamenti per abiti e gioielli, amuleti, statuette e preziosi dedicati agli dei. Sarà un vero e proprio viaggio in quelli che erano i canoni e i gusti estetici delle popolazioni dell'area vesuviana in epoche antiche (dall' VIII/VII sec a.
Un viaggio grazie ai reperti, circa 300, rinvenuti nei vari siti del Parco Archeologico di Pompei: il villaggio protostorico di Poggiomarino, le necropoli protostoriche di Striano e quella di Età Arcaica di Stabia, i santuari di Pompei e di Stabia, le ville di Oplontis e Terzigno ed infine l'abitato dell'antica Pompei ed il suo circondario. Uno sguardo a un aspetto della vita quotidiana delle epoche passate, quello della bellezza e della gioia di vivere, interrotta con violenza dalla furia del Vesuvio.
La mostra è organizzata dal Parco archeologico di Pompei e sarà presentata in anteprima alla stampa giovedì 30 luglio alle 12. Con l'occasione e in linea con il tema della mostra, si inserisce negli itinerari unidirezionali di visita previsti dal Parco, anche la casa degli Amanti, che prende nome dal verso inciso in un quadretto, rinvenuto nel portico del giardino: Amantes, ut apes, vitam melitam exigunt (Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele).
La Domus era stata aperta al pubblico lo scorso novembre dopo gli interventi di messa in sicurezza. Al fine di consentirne la visita, nel pieno rispetto delle misure previste dalla attuale normativa sanitaria, l'accesso alla Domus è stato adeguato, prevedendo un ingresso e un'uscita separati.
A Pompei in mostra la 'Venustas' delle epoche antiche
300 reperti, tra creme e trucchi, dal 31 luglio in esposizione