PORTICI (NAPOLI) - La culla di un bimbo in legno, i resti di un'imbarcazione e oggetti legati alla pesca.
Ma anche un tavolino ad ornamento delle domus, letti, teche, e casse di rara bellezza: è quanto offre "Materia.
Non a caso la mostra è intitolata 'Materia' ovvero il termine tecnico che i romani utilizzavano non solo nel significato attuale, ma anche per indicare il legno da taglio ancora non lavorato: un legno come materiale per eccellenza. "Un patrimonio che non potevamo continuare a tenere chiuso nei depositi e abbiamo scelto di condividerlo nella Reggia di Portici, lungo quel Miglio d'Oro che è nato e si è sviluppato a partire dalle scoperte di Ercolano e di Pompei", ha detto il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, che con l'archeologa Stefania Siano ha curato la mostra. Il rettore della Federico II Matteo Lorito ha aggiunto: "Un contenuto unico in un contenitore straordinario: la Reggia borbonica di Portici. Qui abbiamo pensato ad una struttura che avesse una funzione multipla con le attività di ricerca di Agraria, ma che fosse anche sede di attività museale di divulgazione e promozione del nostro patrimonio".
L'esposizione è prodotta dal Parco archeologico di Ercolano con l'affiancamento del Packard Humanities Institute. Presenti alla conferneza stampa, tra gli altri, il sindaco metropolitano di Napoli Gaetano Manfredi e di Ercolano Ciro Buonajuto..
"Il legno che non bruciò a Ercolano" in mostra a Portici
Arredi e culle dell'antica Herculaneum, per tutto il 2023