(ANSA) - NAPOLI, 24 APR - E' stata riaperta al pubblico la
Prima Anticamera dell'Appartamento di Etichetta del Palazzo
Reale di Napoli, uno dei restauri più importanti e ambiziosi
della direzione di Mario Epifani. I lavori durati nove mesi
hanno interessato i due grandi lampadari, le appliques, gli
arredi lignei, una delle cinque sovrapporte e il primo dei due
arazzi. Infine sono state sostituite le sete dei parati,
ripristinati i tendaggi ed è stato posato un nuovo lambris di
marmo, che richiama quello esistente fino alla Seconda guerra
mondiale. "Dal momento in cui mi sono insediato come direttore
del museo il mio obiettivo è stato quello di restituire a
Palazzo Reale la sua identità, ovvero un aspetto consono alla
residenza di un sovrano - ha dichiarato Mario Epifani - La
riapertura della Prima Anticamera rappresenta l'inizio di un
lungo lavoro di ripristino dell'allestimento storico
dell'Appartamento di Etichetta attraverso un attento lavoro di
documentazione e di restauro, che possa restituire al visitatore
sia il fasto della corte che una corretta percezione della
funzione di questi spazi". A finanziare il restauro il Piano
Strategico "Grandi Progetti Beni Culturali" del 2022. La Prima
Anticamera è un vero e proprio "numero zero", un cantiere
pilota. "Seguiranno nell'immediato futuro interventi di restauro
della Sala del Trono, della Galleria e del Salone d'Ercole, gli
ambienti tra i più rappresentativi del Palazzo, ma anche quelli
in cui sono più evidenti i segni del tempo - anticipa
l'architetto del Palazzo Reale Almerinda Padricelli,
responsabile del progetto - Il restauro ad oggi ha impegnato 280
giorni di lavoro, grazie all'impegno di oltre 60 persone,
tra ricercatori, restauratori allestitori e artigiani, per un
costo complessivo di 660 mila euro". Nel percorso di visita si
accede, dopo il Teatro di Corte, alla prima delle tre anticamere
che precedono la Sala del Trono, dove veniva accolto il seguito
delle delegazioni diplomatiche in visita al re. La volta è
arricchita dal dipinto di Francesco De Mura che raffigura Il
Genio Reale e le Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di
Sassonia, rara testimonianza della decorazione settecentesca del
Palazzo. L'allestimento e gran parte degli arredi risalgono al
periodo del Regno d'Italia, dopo il 1861. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it