Settantotto opere tra dipinti, ceramiche, sculture e manifatture provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, come la Reggia di Caserta, Certosa e Museo di San Martino, National Portrait Gallery di Londra, Victoria & Albert Museum, Tate di Londra, The British Museum, Thyssen-Bornemisza di Madrid, la National Gallery of Art di Washington, oltre che da collezioni private e gallerie: è il contenuto della Mostra 'Sir William e Lady Hamilton' che Intesa Sanpaolo apre al pubblico alle Gallerie d'Italia a Napoli, dal 25 ottobre al 2 marzo 2025, presentata il 24 ottobre. La mostra, a cura di Francesco Leone e Fernando Mazzocca, è dedicata a un protagonista del mondo culturale napoletano del XVIII secolo, William Hamilton, ambasciatore inglese alla corte di Ferdinando IV di Borbone, e alla figura di Lady Emma Hamilton.
L'esposizione è realizzata con il sostegno dell'Ambasciata britannica a Roma e dell'Ambasciata d'Italia a Londra e con il patrocinio del Comune e dell'Università 'Federico II'. "I racconti che nascono dall'immenso patrimonio culturale di Napoli sono sempre appassionanti e legati a vicende umane eccezionali, proprio come quanto realizziamo oggi alle Gallerie d'Italia di via Toledo" ha detto Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e direttore generale delle Gallerie d'Italia, presentando l'evento al quale ha partecipato l'ambasciatore britannico Edward Llewellyn. "Raccontare il collezionista Hamilton è un nuovo omaggio alla città, frutto dello straordinario dialogo con importanti istituzioni in Italia e all'estero" ha aggiunto Coppola. Ha detto, dal canto suo, Edward Llewellyn: "Sono davvero onorato di avere contribuito a questa mostra prestando il quadro 'Caccia al cinghiale a Persano sotto Ferdinando IV' di Tischbein, uno dei tanti prestigiosi artisti che frequentavano la casa di Hamilton".
Sulla scia dei fondamentali studi di Carlo Knight - recentemente scomparso - e della grande mostra del 1996 del British Museum, l'esposizione, è stato evidenziato, riconsidera e valorizza la vicenda umana, politica e intellettuale di Hamilton, diplomatico, antiquario e vulcanologo, che con la sua poliedrica personalità trovò nella Napoli 'illuminata' della seconda metà del Settecento terreno fertile per affermare e sviluppare le sue grandi passioni: l'antichità e la scienza.
Le sezioni attraverso cui si sviluppa il percorso espositivo mettono in risalto il suo grande interesse per la vulcanologia, la pittura di paesaggio, la musica, il collezionismo, nonché il ruolo ricoperto nella società e nella mondanità napoletana dell'epoca, amplificato dalla figura di Lady Emma Hamilton. La passione di William Hamilton per l'antico si concretizzò nella costituzione di una propria originale raccolta di straordinari vasi greci dipinti, alcuni dei quali presenti in mostra, provenienti da Ercolano, da Pompei, dall'Italia Meridionale e dalla Grecia. La mostra illustra la sua originale iniziativa di realizzare e pubblicare uno dei libri illustrati più belli e famosi di tutti i tempi, le magnifiche Antiquités etrusques, grecques et romaines.
Una parte consistente dell'esposizione - che affronta anche il tema del viaggio - è dedicata alla figura di Lady Hamilton. Dopo la scomparsa nel 1782 della prima moglie, Hamilton divenne un protagonista della mondanità più esclusiva grazie al secondo matrimonio con Emily Lyon, più nota come Emma Hart (Neston, 1765-Calais, 1815), l'avventuriera che ebbe una grande influenza anche a livello politico per i suoi legami con la regina Maria Carolina e per la 'scandalosa' relazione con l'ammiraglio Horatio Nelson. I ritratti in mostra dell'inglese George Romney e del tedesco Johann Heinrich Wilhelm Tischbein restituiscono il fascino di Emma, che fu rappresentata anche da altri pittori dell'epoca nelle vesti di figure della classicità e del mito.
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