di Marzia Apice
(ANSA) - BOLOGNA, 29 SET - Dal libro più antico datato 1822,
intitolato "Della sovranità" e firmato dall'ecclesiastico,
scrittore e oratore francese Jacques-Bénigne Bossuet, passando
per Il manifesto del partito comunista di Marx-Engels fino
all'ultimo nato nel 2020, il prezioso e poetico "Fiordiluna"
dell'artista tedesco Einar Turkowski, seguendo una tradizione di
qualità e impegno nell'editoria lunga 200 anni: non ha solo un
valore celebrativo, ma per lo più storico, la mostra "Marietti
1820-2020. Due secoli di libri tra Torino e Bologna", aperta dal
primo ottobre al 29 novembre nel quadriloggiato superiore della
Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, ideata e promossa
dalla casa editrice in occasione del suo bicentenario.
La mostra ripercorre tutta la storia di Marietti, con una prima
fase - dal 1820 al 1980 - che ha visto sempre la famiglia a capo
di una azienda profondamente radicata nel territorio (la casa
editrice è rimasta a Torino per 120 anni e a Casale Monferrato
per 40); nella seconda fase invece, dal 1980 ad oggi, Marietti
si è trasferita prima a Genova, poi a Milano e infine a Bologna,
con una maggiore varietà di assetti proprietari. In
collaborazione con l'Archiginnasio e la Biblioteca dello
studentato per le missioni, con il patrocinio dell'Istituto per
i beni artistici, culturali e naturali della Regione
Emilia-Romagna e con il sostegno di Bper Banca, Emmepromozione,
Edimill, Tuna bites e Libreriecoop, il progetto espositivo
racchiude in sé tutta la produzione editoriale che via via si è
differenziata col passare del tempo. Ci sono gli inizi,
caratterizzati in prevalenza da testi religiosi e scolastici e,
in seguito, anche da opere di sociologia, libri per ragazzi e
testi filosofici, poi a partire dal 1980 il periodo genovese
sotto la direzione di Antonio Balletto, con la nascita di
importanti collane anche grazie all'impulso di alcuni
collaboratori di particolare valore, tra cui Claudio Magris,
Massimo Cacciari, Gianni Vattimo; e ancora, gli anni Novanta che
vedono nascere l'idea della «Biblioteca araba e islamica» e
l'arrivo per Marietti 1820 di importanti collaborazioni con
istituti di ricerca; successivamente la scelta di aprirsi alla
letteratura russa e poi dal 2017, con l'acquisizione da parte
del Centro editoriale dehoniano e il trasferimento a Bologna,
l'inizio di un nuovo corso, con un catalogo di oltre 800 titoli
di cui oltre 130 digitali, e alcune "sorprese", come testi
inediti di Giuseppe Pontiggia, Paolo Poli, Luigi Santucci,
Alexandre Koyré, Roland Barthes, tre racconti mai pubblicati
delle "Mille e una notte", ritrovati nella Biblioteca
dell'Università di Strasburgo e la più antica versione delle
storie del marinaio Sinbad, riaffiorata dalla Biblioteca di
Stato di Monaco di Baviera. Nella mostra c'è spazio anche per le
ultime pubblicazioni - dai sei volumi di oltre 5 mila pagine
complessive con i principali scritti del sociologo Franco
Ferrarotti alla nuova edizione della Bibbia di Doré - chiaro
esempio di una produzione editoriale che anche nel futuro non ha
intenzione di abbandonare l'approfondimento, il pensiero, la
qualità. (ANSA).
Marietti 1820-2020, due secoli nell'editoria
Tra libri, lettere e foto, da Bossuet e Marx-Engels a Turkowski