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Artista rom-polacca interpreta affreschi palazzo Schifanoia

Malgorzata Mirga-Tas dal 18/12 al Castello Estense di Ferrara

Redazione Ansa

 Presentata per la prima volta nel 2022 alla 59/a Biennale di Venezia, l'installazione 'Da Schifanoia: re-incantare il mondo' dell'artista rom-polacca Małgorzata Mirga-Tas arriva a Ferrara, nella Sala degli stemmi del Castello Estense, dal 18 dicembre al 10 aprile. Nonostante non sia mai stata esposta in città, è come se l'opera tornasse a casa: un ritorno di carattere simbolico con cui l'artista si propone di ripagare il debito contratto con la città estense. Si svolge, infatti, dove tutto è cominciato, dalla storia e dai monumenti diventati fonte di ispirazione del suo lavoro.
    Mirga-Tas ha visitato per la prima volta Ferrara con i curatori Wojciech Szymański e Joanna Warsza quando stava immaginando l'installazione per la Biennale di Venezia. Durante la sua permanenza si è soffermata sugli affreschi di Palazzo Schifanoia, come avevano fatto prima di lei lo storico e studioso dell'arte tedesco di origini ebraiche Aby Warburg e la scrittrice scozzese Ali Smith. Ha visto i luoghi immortalati dallo scrittore ferrarese Giorgio Bassani, ammirato le opere di maestri come Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti, scoperto la figura del duca Borso d'Este, mecenate dei due artisti e committente del Salone dei Mesi. L'allestimento al Castello Estense, organizzato da Fondazione Ferrara Arte, Servizio Musei d'Arte del Comune di Ferrara e Zachęta-National Gallery of Art di Varsavia, da un'idea di Vittorio Sgarbi, comprende 8 dei 12 teleri creati dall'artista. Mirga-Tas ha deciso di esporre i mesi da marzo a ottobre: i primi 7 sono quelli tuttora visibili a Palazzo Schifanoia. Tuttavia i visitatori non vedranno le stesse vicende rappresentate nelle tre fasce degli affreschi del Salone dei Mesi: le storie delle divinità dell'Olimpo, quelle dei decani e le scene di vita cortigiana della Ferrara del XV secolo sono state sostituite da episodi narrati dall'artista. I segni zodiacali, il sistema dei decani, le allegorie dei mesi, la ciclicità e la diffusione dei simboli tra epoche e continenti - attraverso India, Persia, Asia Minore, antica Grecia, Egitto e Europa - sono i punti di riferimento visivo e ideologico dell'autrice, che li ha compresi e calati nella storia, cultura e identità rom-polacca. (ANSA).
   

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