Un'esposizione che è un omaggio alla resilienza e alla memoria culturale in una regione, l'Emilia-Romagna, che ha affrontato una delle sfide più difficili della sua storia recente: sarà inaugurata il 6 settembre nella Manica Lunga della biblioteca Classense, a Ravenna, la mostra 'Sommersi salvati. Libri liberati dal fango' con le immagini di Silvia Camporesi, video di Mara Moschini e Marco Cortesi e il coordinamento di Sauro Turroni.
Il titolo della mostra, ispirato all'opera di Primo Levi, introduce in una narrazione che intreccia tragedia e speranza. I protagonisti sono i libri, simboli di conoscenza e cultura, sommersi ma non perduti durante l'inondazione della primavera 2023: si tratta dei 50mila volumi, un terzo dei documenti presenti nel seminario vescovile di Forlì, che sono stati salvati grazie all'impegno di volontari, Carabinieri e Protezione Civile, Vigili del fuoco, imprese sensibili e semplici cittadini. La mostra, aperta fino al 12 ottobre, si avvale del contributo di tre artisti di talento: Silvia Camporesi, attraverso le fotografie, e il duo composto da Mara Moschini e Marco Cortesi con l'installazione video. "I giorni dell'alluvione hanno segnato in maniera tragica la vita di tantissime persone e di un intero territorio lasciando ferite tuttora aperte - afferma l'assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia -. Questa mostra tenta con grande rispetto di indagare, di un momento così doloroso, anche la dimensione estetica attraverso lo sguardo sensibile dei tre artisti. La narrazione delle storie di chi ha vissuto quei giorni è affiancata da un racconto visivo in cui anche i libri assumono vita propria, diventando testimoni silenziosi che continuano a parlare e a esistere oltre il loro tempo".
Sommersi salvati, a Ravenna una mostra che racconta l'alluvione
Libri liberati dal fango, foto e video alla Biblioteca Classense