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L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi

Flora, 150 capolavori alla Fondazione Magnani-Rocca dal 15 marzo

L'incanto dei fiori nell'arte italiana dal Novecento a oggi

Redazione Ansa

(ANSA) - PARMA, 14 MAR - I fiori, con la loro bellezza effimera e la loro carica simbolica, hanno ispirato generazioni di artisti. Con l'arrivo della primavera, la Fondazione Magnani-Rocca celebra questo soggetto eterno con una mostra dal 15 marzo al 29 giugno nella propria sede a Mamiano di Traversetolo (Parma), immersa nel Parco Romantico appena restaurato, un gioiello paesaggistico unico in Italia.
    L'esposizione presenta oltre 150 capolavori "floreali" di grandi maestri dell'arte italiana, da fine Ottocento fino alla contemporaneità, in un percorso che attraversa Simbolismo, Futurismo, Realismo magico, Astrazione e le nuove forme espressive: le Ortensie di Segantini, Longoni e Fornara, le Dalie di Previati e Donghi, l'esplosiva Flora magica di Depero e i mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, il Gladiolo fulminato di de Pisis e i Crisantemi di de Chirico e Cremona.
    Il fiore non è mai solo un fiore. Per Boldini è un simbolo di grazia, per de Pisis un'esplosione cromatica e una riflessione sulla caducità della vita, per Morandi una meditazione silenziosa. 'Flora' esplora l'evoluzione di questo soggetto nell'arte italiana, dalla ricchezza simbolica di Segantini e Previati all'avanguardia di Balla e Depero, fino ai linguaggi contemporanei di Kounellis, De Maria, Gilardi, Schifano e Paolini. Le sale della Villa dei Capolavori si trasformano in giardini segreti, evocati dalle opere di Pellizza da Volpedo, Chini, Nomellini, Moggioli, Boccioni, per ospitare fiori dipinti o scolpiti del Novecento, da quelli simbolici a quelli futuristi, da quelli recisi a quelli silenziosi, fino ai fiori inquieti. Il tutto affiancato dagli spazi che ospitano i capolavori di Monet, Renoir, Cézanne, Dürer, Tiziano, Goya, Canova, Burri appartenuti a Luigi Magnani. Molte "regine di fiori" abitano la mostra, in ritratti intensi in cui il fiore ha una presenza importante quanto quella della protagonista, con opere di Boldini, Tito, Zandomeneghi, Balla, Marussig, Fontana e Pasolini. La rosa è protagonista di un'intera sezione: le Rose di Morandi dialogano con quelle di Funi, Oppi, Cagnaccio, Pirandello e Mafai. Le opere provengono da importanti musei, istituzioni pubbliche e collezioni private. (ANSA).
   

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