ROMA - La famosa foto del 1932, 'Dietro Gare Saint-Lazare' di Henri Cartier-Bresson che riprende un uomo che sta facendo un salto. Ernesto 'Che' Guevara Guerrillero Heroico nel celebre scatto del 1960 di Alberto Korda e Kate Moss nel ritratto del 1996 di Paolo Roversi.
Dal 1920 a oggi, la mostra raccoglie oltre 350 stampe d'epoca originali, locandine pubblicitarie vintage, riviste storiche, prime edizioni di libri, documenti d'archivio, filmati su grandi fotografi come Cartier-Bresson e Garry Winogrand e ci fa capire come gran parte delle immagini impresse nella nostra memoria siano state realizzate proprio con una Leica, ovvero la LEItz CAmera costruita nel 1914 ma arrivata sul mercato, a causa della guerra, nel 1925 quando costava 90 marchi, tre volte lo stipendio di un operario. Dal libro di consegne con tutti i numeri di serie e dai ai primi modelli agli attuali della fotocamera che adottò la pellicola cinematografica 35 mm, meno costosa e più veloce, la sua forma compatta non è mai mutata. "E' nata perfetta. Come la Fiat 500, la forma ideale è stata trovata immediatamente. La rivoluzione di questa macchina fotografica è paragonabile a quella digitale ai giorni nostri" sottolinea il curatore della mostra che composta da 16 sezioni con foto di Sebastiao Salgado, Elliott Erwitt, William Eggleston e le sue immagini a colori, fino ai ritratti del 2013 di Bruce Gilden. Koetzle cita tra i pezzi più importanti in esposizione proprio 'Dietro Gare Saint-Lazare' di Cartier-Bresson che è stato il primo a fare vedere come con una macchina fotografica semplicissima si potessero fare foto d'autore e 'Un miliziano colpito a morte' del 1936 di Robert Capa come grande esempio di fotogiornalismo. Altra immagine iconica anni '50 'Sul vaporetto' di Berengo Gardin, "un esempio perfetto di quanto complesso sia il mondo visivo della Leica". "E' una opportunità unica di vedere una sintesi di 100 anni di storia attraverso le più grandi fotografie che vengono dalle più importanti collezioni" ha spiegato il fondatore e direttore di Contrasto, Roberto Koch. Sono foto della storia, della politica, della società e della moda ma soprattutto "sono una prova tangibile delle emozioni" come dice Koetzle.