ROMA - ''Non voglio che le persone entrino in questa mostra cercando l'Africa. Voglio entrino e pensino a se stesse''.
''Non so cosa sia l'Africa, tutti abbiamo a che fare con l'Africa. Qui ho portato degli artisti contemporanei'', racconta Njami (che comprende benissimo l'italiano), citando versi del ''filosofo Sting'', mentre alle sue spalle si lavora in maniera concitata a sballare casse e allestire le opere. ''Per noi - spiega la direttrice della Galleria Nazionale, Cristiana Collu - questa è la mostra più importante della stagione. Non guarda alla cronaca. E' una mostra che non scende a compromessi, non chiede permessi a nessuno, ne' racconta storie attraverso la voce di qualcun'altro. Lo fa attraverso quella di chi le ha vissute, mettendo in campo temi come l'altro, l'alterità, la differenza, che questo museo frequenta da sempre, soprattutto negli ultimi due anni''. Un viaggio in 34 opere che intrecciano mitologia, gioco, ironia, elementi visionari, dalla labirintica Divina Commedia di Maurice Pefura, dove le pagine che compongono le pareti hanno iscrizioni visibili sono da certi angoli, al mondo in mutamento degli scatti di Jane Alexander, il pantheon vudù cubano di Wilfredo Lam, l'arte tessile di Igshaan Adams o la Venus Nigra di cera e perle di Gille Gacha. ''Non è una mostra con un messaggio - prosegue Njami - Il mio invito è ad attraversarla, a considerare le opere un'unica partitura'', a partire dal concetto di maschera. ''Noi non siamo quello che rappresentiamo: io stesso quando torno in Camerun, mio paese d'origine, vengo considerato Svizzero perché lì sono nato. L'altro? Non esiste - dice - contrariamente a quanto affermano i discorsi politici e ideologici, quell'altro che viene brandito come uno spauracchio, un drappo rosso sotto il naso del toro è una fantasia che a forza di essere raccontata, come una vecchia storia di cui non ricordiamo più l'origine, improvvisamente diventa verità''. Quanto all'Italia, ''è affascinante la vita politica qui, piena di sorprese - dice, citando il Chianti come Berlusconi o la Lega - Non so quale governo avrete, ma una strana malattia sta attraversando l'Europa. La crisi vera è pensare che sia sempre colpa dell'altro. Il populismo vince qui come in Francia. L'Italia è solo più spettacolare''.
A Gnam, l'Altro per 17 artisti africani
Curatore Simon Njami a giugno al MAxxi anche African Metropolis