FONDAZIONE ZEVI - Era il 1956 quando al Teatro Comunale di Ferrara fece scalpore una mostra dedicata a Biagio Rossetti, grande architetto del rinascimento estense (suo per esempio lo splendido Palazzo Roverella). Ideata da Bruno Zevi che vedeva in Rossetti il "primo urbanista moderno europeo", quella rassegna colpiva per la sua novità, con un percorso per l'epoca sperimentale che mescolava i rilievi metrici degli edifici alle fotografie di Gianni Berengo Gardin e ai plastici di Costantino Dardi fondendo i materiali secondo un linguaggio inedito e dal forte impatto espressivo, che fornì nuove chiavi di lettura per l'interpretazione della città storica.
In due sale è documentato l'iter del libro su Biagio Rossetti con documenti provenienti dall'archivio Einaudi, mentre una sala è dedicata alla Ferrara dei tempi della mostra, con una rassegna di documenti inediti dell'archivio comunale e dell'archivio Carlo Savonuzzi, grande ingegnere ferrarese.
A conclusione della mostra sarà indetta una giornata di studio, e sarà pubblicato un catalogo con la documentazione della mostra e gli atti del convegno.
A Roma Biagio Rossetti secondo Zevi
La Fondazione Zevi rivisita la mostra evento del '56