(ANSA) - ROMA, 26 APR - Un acquerello del 1910 di Egon
Schiele, due grandi studi preparatori del settecentesco Luigi
Ademollo, opere grafiche di Duilio Cambellotti e Mario Sironi,
un tanka inedito di Harukichi Shimoi, il poeta 'samurai'
giapponese, innamorato di Dante che marciò insieme a D'Annunzio
durante la conquista di Fiume. Con una mostra aperta dal 29
aprile al 24 luglio 2022 l'Istituto centrale per la grafica di
Roma presenta al pubblico una panoramica delle opere - stampe,
disegni, fotografie, video d'artista e libri - arrivate
attraverso doni o acquisti fatti negli ultimi 4 anni
(2019-2022).
Un periodo nel quale, a dispetto della scarsità di risorse e
nonostante i limiti imposti dalla pandemia, spiegano
dall'Istituto, "le attività di salvaguardia del patrimonio e di
arricchimento delle collezioni sono andate avanti senza
soluzione di continuità". Curata da Rita Bernini, Gabriella
Bocconi, Maria Francesca Bonetti, con la collaborazione di
Ilaria Savino, la rassegna offre un percorso particolare e
affascinante alla scoperta di un patrimonio eterogeneo per
tipologia di beni e cronologia, in tutto una cinquantina di
opere che insieme danno l'idea della vastità e complessità del
patrimonio dell'Istituto, che spazia dal disegno barocco alla
video-arte, passando attraverso la grafica d'arte e la
fotografia. Un insieme di cose preziose tra le quali spicca
Sitzender Mannerakt, un acquerello del 1910 di Egon Schiele
(1890-1918), assoluta rarità, spiegano dall'Istituto, in
relazione all'esigua presenza di lavori dell'artista sul
territorio italiano. E non solo, perché oltre all'opera di
Schiele, picco d'eccellenza dell'intera esposizione, in questi
quattro anni sono entrati nei fondi dell'Istituto romano altri
disegni di pregio ( un foglio di ambito berniniano con una
scenografia ispirata a Piazza del Popolo; una scena di battaglia
di Guglielmo Cortese, detto il Borgognone (1628-1679); due
grandi studi preparatori di Luigi Ademollo ) che si potranno
ammirare in mostra per la prima volta.
La mostra comprende poi testimonianze grafiche del Novecento
riferite alle attività e alle relazioni di Carlo Alberto
Petrucci (1881-1963) e Alfredo Petrucci (1888-1969), che hanno
rispettivamente diretto la Calcografia e il Gabinetto nazionale
delle stampe nel periodo tra le due guerre e nei primi anni del
boom economico. Si potranno ammirare, tra le altre, opere di
Alberto Martini, Mario Sironi, Umberto Prencipe, Luigi
Bartolini, Anselmo Bucci e Duilio Cambellotti. Occhio anche al
contemporaneo con opere di Nunzio, Marisa Albanese, Nikè
Arrighi Borghese e Lisetta Carmi, oltre a quelle di artisti
delle ultime generazioni come Helen Cammock, Cascione & Lusciov
e quelle, acquisite grazie al progetto Cantica 21 per la
celebrazione dell'anno dedicato a Dante, di Andrea Martinucci e
Marta Roberti. Spazio infine alla fotografia con alcuni iconici
ritratti di Ghitta Carell e stampe di autori che ben
testimoniano sia le tendenze moderniste della fotografia
italiana (Bruno Stefani e Riccardo Moncalvo), sia il
fotoreportage degli anni Sessanta-Settanta (Calogero Cascio,
Antonio Sansone, Fausto Giaccone e Mario Dondero), con immagini
che ricordano alcuni momenti salienti della storia del secolo
scorso. Accanto alle fotografie, viene presentata una selezione
di volumi provenienti dalla biblioteca fotografica di Luigi
Albertini, dedicata in particolare alla fotografia documentaria
e al fotogiornalismo internazionale del Novecento. (ANSA).
Da Schiele a Sironi, i nuovi tesori dell'Istituto della Grafica
In mostra dal 29 aprile le nuove acquisizioni