(ANSA) - ROMA, 07 GIU - E' il progetto guidato dallo studio
italo francese LAN il primo classificato per il concorso
internazionale di idee per un nuovo edificio multifunzionale e
un sistema di verde pubblico nell'area del MAXXI. Lo ha deciso
la commissione giudicatrice composta da Giovanna Melandri
(Presidente), Petra Blaisse, Maria Claudia Clemente, Mario
Cucinella, Lorenzo Mariotti; membri supplenti Pippo Ciorra,
Simone Gobbo, che ha dovuto valutare un totale di 103 progetti,
molti dei quali arrivati da studi internazionali.
Tra i primi cinque classificati ci sono poi Gino Baldi
(Italia), Olav Resell (Norvegia), Arquivio Architects (Spagna)
e Galar-Velaz-Gil (Spagna). I 5 progetti verranno presentati
alla stampa il 14 giugno. "Siamo davvero molto soddisfatti per
la quantità e la qualità delle proposte progettuali che ci sono
arrivate in questi mesi - dice all'ANSA Margherita Guccione
coordinatrice del progetto Grande Maxxi - E felici anche per la
scelta fatta dalla commissione per la qualità architettonica, la
capacità di dialogo con il contesto e la fattibilità del
progetto"
Messo a punto "in casa" dalla squadra operativa del museo nei
due anni della pandemia, il progetto del Grande Maxxi, come
l'ha definito presentando alla stampa nel febbraio di quest'anno
la presidente Giovanna Melandri, parte dalla cessione di una
serie di aree di proprietà del ministero della Difesa che si
trovano proprio a fianco dell'edificio progettato da Zaha Hadid.
I lavori dovrebbero partire nel 2023, con l'idea di finire
entro il 2026.
I nuovi spazi saranno funzionali: l'edificio che nascerà ex
novo ospiterà un polo di ricerca per arte e architettura e un
centro di eccellenza per il restauro dell'arte contemporanea,
oltre ad aule per la formazione specialistica e depositi.
Secondo l'idea dei promotori, il tetto dovrebbe accogliere un
giardino, mentre i sotterranei dovranno ospitare un garage su
due livelli. La fascia di verde attrezzato, invece, è stata
chiesta ai progettisti per funzionare come una quinta per
collegare tutti gli spazi all'aperto del museo. Ma avrà anche la
funzione di una galleria d'arte a cielo aperto.
Fondato nel 2002 in Francia da Benoit Jallon e Umberto
Napolitano, lo studio LAN (Local Architecture Network)
capogruppo nel progetto vincitore parte da un'idea
dell'architettura come terreno di incrocio di molteplici
discipline, un'idea, spiegano i soci fondatori, che è diventata
poi un metodo di lavoro e che ha permesso allo studio di
confrontarsi con incarichi di ogni tipo, dai teatri alle
residenze, studentati, archivi. In vent'anni di attività il duo
italo francese ha costruito molto, soprattutto in Francia, ma
non solo. All'attività progettuale affianca una consistente
produzione teorica e l'impegno in mostre ed esposizioni. Nel
2016 erano alla Biennale di Venezia. Napolitano, classe 1975,
insegna attualmente alla AA (Architecture Association) School of
Architecture a Londra. Nel 2018 i due soci sono stati nominati
entrambi Chevalier de l'orde des Arts et de Lettres. (ANSA).
Grande Maxxi, vince il progetto dello studio italo francese Lan
La scelta tra 103 proposte. I lavori partiranno nel 2023