Torna a risplendere il grande fregio dell'Altare della Patria con al centro la Dea Roma che emerge dal fondo dorato e con ai lati le figure allegoriche dell'amor patrio e del lavoro. Altare e fregio sono stati restaurati e, smontati i ponteggi, per celebrarli il complesso museale del Vittoriano e Palazzo Venezia ha realizzato un'esposizione che celebra il fregio dell'Altare della Patria realizzato dallo scultore lombardo Angelo Zanelli, autore che, racconta la direttrice del complesso, Edith Gabrielli, "dopo aver raggiunto una grande fama in vita, poi è un po' caduto nel dimenticatoio". Oggi la qualità del fregio si può apprezzare fin nel dettaglio, compresa la scelta polimaterica per la Dea Roma: l'oro del mosaico sul fondo della nicchia in cui è collocata, l'argento scintillante della statuetta della Vittoria alata e della lancia impugnati dalla Dea. Mentre nel percorso espositivo è possibile ammirare per la prima volta una selezione di gessi provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano che vantano un legame con l'Altare della Patria e il suo autore, restaurati anch'essi per l'occasione. "Con il restauro del fregio e con questa mostra noi apriamo la strada alla rivalutazione sul piano artistico sia del fregio sia del suo autore" spiega Gabrielli che racconta anche la storia del concorso del 1908 e del referendum popolare in occasione dell'inaugurazione del Vittoriano nel 1911 che portò alla definitiva vittoria di Zanelli. Era un ragazzo, talmente giovane, ricorda anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, venuto ad inaugurare la mostra con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che "la commissione non ebbe il coraggio di farlo vincere, anche se lo reputava il migliore, tanto da sottoporlo, con l'artista che arrivò secondo, a un giudizio popolare. Fu uno dei primi referendum dello Stato che stava nascendo". L'intervento di restauro ha coinvolto anche la Tomba del Milite Ignoto: la pulitura del marmo e il trattamento della corona bronzea e dei bracieri con la fiamma eterna hanno conferito nuovamente piena dignità al Vittoriano che Sangiuliano definisce "quasi una cattedrale civile, identitaria, dove affondano le radici della Repubblica e del nostro essere comunità nazionale". Anche la mostra contribuirà alla diffusione della storia dell'Altare della Patria nei confronti grande pubblico, circa duecentocinquantamila persone che ogni mese salgono la scalinata del Vittoriano. Di qui anche l'idea di collocare al termine del percorso un impianto di realtà immersiva: il visitatore potrà vivere un'esperienza coinvolgente, entrando sia nella cerimonia di inaugurazione del monumento con il modello 1:1 in gesso di Zanelli, sia nello stesso fregio restaurato grazie alle immagini della campagna fotografica. "La sala immersiva, lasciatemelo dire, ha un preciso valore scientifico perché consente al visitatore di entrare letteralmente nel fregio, nei dettagli, che da lontano non si possono vedere. E - conclude Gabrielli- anche di cercare di capire quale dovesse essere l'impressione suscitata dal fregio quando fu montato in occasione dell'inaugurazione nel 1911 dell'intero Vittoriano".
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