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Narciso, la fotografia allo specchio alle Terme di Caracalla

Viaggio nel mito con 78 scatti da Bing a Collishaw e Carmi

Redazione Ansa

"Appena messo piede sul camper del reparto fotografia per lasciare il mio zaino, vengo chiamato da un ispettore di produzione che mi dice che Isabella Rossellini vuole che vada subito da lei nel suo camerino". È il 2010 e così nasce il bellissimo scatto firmato da Simone Martinetto, che ritrae la diva riflessa in uno specchietto da trucco, tra pennelli e ombretti. Ma c'è anche l'immagine destinata a diventare un'icona della fotografia d'avanguardia, "costruita" in una camera dell'Hotel de Londres a Parigi, dove la grande Ilse Bing (Francoforte sul Meno, 1899 - New York, 1998), si era appena trasferita e si ritrasse, doppia tra realtà e riflesso in uno specchio, con la sua inseparabile Leica. E poi ancora Mat Collishaw (Nottingham, UK, 1966), protagonista tra i più colti e controversi della scena britannica contemporanea, sdraiato su un a pozzanghera, metropolitano Narcissus che mette in discussione l'ideale stesso di bellezza. Nel pieno dei festeggiamenti per il "ritorno" dell'acqua con la grande vasca che "cita" l'antica Natatio, le Terme di Caracalla si regalano Narciso. La fotografia allo specchio, mostra che dal 15 maggio al 3 novembre rilegge con il tratto della fotografia il mito, narrato da Ovidio, del giovane cacciatore figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, che innamorato del suo "bel volto adorabile" (Umberto Saba) morì riflettendosi in una fonte. Un progetto promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e organizzato da Electa, con la cura di Nunzio Giustozzi, che in due ambienti coperti e nella natatio del monumento raccoglie 78 iconici scatti di 35 fra i più importanti fotografi internazionali del XX e XXI secolo. "Le mostre fotografiche e sull'arte dei nostri tempi - racconta la soprintendente Daniela Porro - alle Terme di Caracalla acquistano un fascino e una suggestione particolari, proprio grazie alla dialettica con le maestose vestigia romane che danno al contemporaneo una dimensione di eternità. Così come è senza tempo il tema del doppio, dello specchio, dello specchiarsi e del rispecchiarsi, eternato da Narciso, come dimostrano le infinite versioni del mito". "Una mostra poliedrica", aggiunge la direttrice del monumento, Mirella Serlorenzi, in un "più ampio progetto di rinascita delle Terme di Caracalla, iniziato con la realizzazione dello specchio d'acqua, che genera molte connessioni e stimoli: il mito, il raddoppio, l'introspezione, la bellezza, la deformazione, l'autorappresentazione, la maschera, il palcoscenico della vita. Temi che hanno sempre pervaso la natura umana, rinnovandosi in ogni epoca", fino all'esplosione dei selfie di oggi. Tra citazioni letterarie classiche e moderne, uno dopo l'altro ecco dunque in mostra anche il bellissimo e scultoreo Narciso di Gian Paolo Barbieri o il Doppio ritratto di Florence Henri (New York, 1893 - Compiègne, 1982) dell'amico svedese Charly allegato a una lettera del febbraio 1928 in cui l'artista, appena approdata al Bauhaus di Dessau, confida a Lou Scheper di essere stanca di dipingere e di avere "una quantità incredibile di idee sulla fotografia". E ancora Le nozze islamiche di Frank Horvat (Abbazia, Croazia, 1928 - Parigi, 2020) nel suo viaggio tra Pakistan e India. Tilda Swinton, che Fabio Lovino sul set di Orlando riflette in un miroir de voyage. Fino a I travestiti che l'obiettivo di Lisetta Carmi (Genova, 1924 - Cisternino, 2022), incontrò per la prima volta a una festa di Capodanno del 1965. A esplorare il tema del ruolo dell'immagine nella nostra società, anche un ciclo di incontri a settembre, con l'organizzazione e la curatela di Electa, dal titolo Noi, narcisi in uno specchio d'acqua.

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