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Monia Ben Hamouda vince Maxxi Bvlgari prize

Finalisti in mostra fino al 2/3. A Fassone menzione per digitale

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - È Monia Ben Hamouda (Milano, 1991) la vincitrice della quarta edizione del Maxxi Bvlgari Prize con l'opera Theology of Collapse (The Myth of Past) I-X (2024), che entra così a far parte della collezione permanente del Museo delle arti del XXI secolo. L'opera - scelta da una giuria internazionale e in mostra fino al 2 marzo insieme a quelle degli altri due finalisti Riccardo Benassi e Binta Diaw, a cura di Giulia Ferracci - è un grande muro composto da dieci pannelli con motivi ispirati alla calligrafia islamica e alle moschee, dipinti con spezie come paprika, ibisco e cannella, e creando un effetto di collasso rievoca la fragilità delle identità contemporanee. "Mi sono ripromessa tempo fa di dedicare ogni momento di attenzione a una questione urgentissima - dice l'artista lanciando il suo appello - Speriamo di vedere presto una Palestina libera". Novità di questa quarta edizione del Premio, la menzione speciale per il miglior progetto digitale, andata a Roberto Fassone (Savigliano, 1986) nell'ambito del Maxxi Bvlgari Prize for Digital Art., per il suo And We Thought (2021 - ongoing), produzione Sineglossa.
    L'annuncio della vincitrice del Maxxi Bvlgari Prize è stata anche l'occasione per presentare la nuova Bvlgari American Academy in Rome fellowship, in collaborazione con Maxxi e Whitney Museum.
    La vincitrice dell'edizione 2024 si aggiudica infatti anche l'opportunità di partecipare a una residenza artistica presso la sede dell'American Academy, lavorando fianco a fianco all'artista selezionato dalla prestigiosa Whitney Biennial.
    (ANSA).
   

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