Poche tavole nelle quali prese forma il marinaio più famoso del fumetto d'autore destinato a conquistare il cuore di un esercito di seguaci appassionati, stregati dalle sue avventure nei mari e nei luoghi più esotici del pianeta. Hugo Pratt fece nascere così a Genova nel 1967 il suo Corto Maltese, l' antieroe per eccellenza pronto a fare della libertà e del viaggio la sua missione, disegnando i primi passi del personaggio per la storia d' esordio intitolata La ballata del mare salato, che andava ad aggiungersi a quelle già collaudate di Sgt Kirk, la nuova rivista di fumetti che debuttò in edicola dal luglio di quell' anno. Il maestro veneziano si era trasferito nella città dei caruggi e del porto millenario cedendo alla lunga corte del costruttore - per l' occasione editore - Florenzo Ivaldi perché pubblicasse le storie di Kirk sfornate dal 1950 al 1962 nel suo periodo argentino. Ora Corto Maltese torna, dunque, a casa nella sua Genova per la prima, grande mostra che Palazzo Ducale dedica a Pratt fino al 20 marzo 2022.
"La forza di Corto è di essere sempre attuale - dice la curatrice Patrizia Zanotti, per tanti anni braccio destro dell' autore e ora responsabile della società svizzera Cong che detiene i diritti di tutta la sua opera -. E' il simbolo dell' apertura alle altre culture, a capire altri mondi, a non restare chiusi. Il mare, in questo senso, unisce e crea connessioni e oggi è di grande attualità". La mostra "Hugo Pratt, da Genova ai Mari del Sud" è un lungo viaggio tra visioni, sogni e personaggi di uno dei disegnatori più amati in Italia e dal pubblico di mezzo mondo. Ad accompagnare il visitatore 200 pezzi originali tra tavole, acquerelli e un'originale multivisione, "una sorta di Lanterna per non perdere la rotta". Molti gli inediti e le rarità, come la copertina di Il ragazzo rapito del Corriere dei Piccoli, concessa dalla Fondazione Corriere della Sera ed esposta per la prima volta. L' occasione è stata ghiotta per rendere anche il catalogo un pezzo prezioso per gli aficionados dandogli l'aspetto di un nuovo numero di Sgt. Kirk, il 63, e inserendo una storia inedita per l'Europa, grazie ai collezionisti argentini Guillermo Parker e Aldo Pravia, intitolata "La giustizia di Wahtee", pubblicata su Super Misterix nel maggio del 1955. Alle rare tavole del periodo argentino si affianca tutto l' immaginario del mondo di Pratt, donne seducenti, ribelli, indipendentisti, indiani, boschi e praterie. Per chi è al primo incontro ravvicinato con Corto e le altre storie di Pratt sarà una full immersion tra oceani, deserti, Africa, Polinesia, America del Sud, Patagonia, Oriente estremo. "E' una boccata d' aria pura, la possibilità tanto necessaria in un momento come quello che stiamo vivendo di attraversare grandi spazi, paesaggi, natura e luoghi affascinanti", osserva la curatrice. La prima sala è dedicata al personaggio a cui si deve la nascita di Corto Maltese, quel sergente Kirk creato dallo sceneggiatore argentino Hécrot Oesterheld, protagonista del primo fumetto che fece cambiare radicalmente il punto di vista sugli Indiani d' America, ben prima di Tex Willer e poi di Ken Parker e dell' arrivo nei cinema di "Soldato Blu", film apripista della svolta.
A raccontare Hugo Pratt sono anche le foto che Elisabetta Catalano realizzò nel suo studio romano nel 1993, catturando lo sguardo di Pratt attraverso un vetro - anche questo esposto in mostra - sul quale stava disegnando Corto Maltese. Agli indiani del nordest americano, passione che con l' amore per la lettura di classici come James Fenimore Cooper portò Pratt a costruirsi una biblioteca di oltre duemila volumi su Irochesi, Uroni e Moicani, è dedicata la sala nella quale spiccano le due mitiche serie: Wheeling e Ticonderoga. L'artista aveva sempre amato questo mondo, dai primi disegni di indiani fatti a cinque anni (seguendo l' invito della nonna "disegna quello che hai visto al cinema") fino al suo ultimo acquarello. La pagina africana è un altro capitolo importante con i lavori della serie Gli Scorpioni del deserto, In un cielo lontano, Baldwin 622 e i 4 episodi delle Etiopiche con Corto Maltese. E se Corto vanta un grande passato a dargli un futuro è Oceano Nero, l' ultima avventura - dopo le tre create dagli spagnoli Pellejeros e Canales - appena pubblicata in Francia e in Italia affidata a due giovani autori, lo sceneggiatore Martin Quenehen e il disegnatore Bastien Vivès, il cui l' eroe abbandona gli abiti da marinaio per jeans, maglietta e berretto da baseball tenendo però fede alla sua anima libera, ironica disincantata.
"Essere un personaggio attuale è la sua forza - osserva Patrizia Zanotti - e i nuovi autori lo reinterpretano a modo loro. L' abbigliamento è un fatto secondario, oggi non lo si può rappresentare vestito come un marinaio di inizio secolo. E' vero, Corto torna a a casa a Genova, ma chi lo ferma? Ripartirà, eccome se ripartirà".
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