GENOVA - Fotografie, locandine, costumi, oggetti di scena, modelllini e una stanza dove poter recitare la Divina Commedia assieme al grande attore. Percorrere le sale di "Vittorio Gassman", la grande mostra a 100 anni dalla nascita, che dopo Roma sarà a Palazzo Ducale di Genova fino al 18 settembre, è un viaggio nella cultura dell'ultimo secolo, giocato da chi l'ha saputo percorrere attraverso l'eccellenza, con la capacità di passare dal teatro classico alla commedia italiana con una versatilità, un carisma e un talento, veramente unici. «Il filo rosso che unisce tutto ciò che è in mostra è l'eccellenza - racconta Alessandro Nicosia, che ha curato la mostra assieme a Diletta d'Andrea Gassmann e ad Alessandro Gassmann - perché Vittorio dovunque mette la testa ha un successo straordinario. Gassman fa tutto con una professionalità straordinaria e con un talento innato, che gli consente di poter alternare nel giro di pochi giorni parti drammatiche come Otello con i personaggi della commedia italiana». Un omaggio doveroso da Genova, dove l'attore è nato nel quartiere di Struppa e dove è stato protagonista di spettacoli memorabili come Ulisse e la balena bianca, in occasione delle Colombiadi nel 1992, le cui scene furono curate da un altro illustre genovese, Renzo Piano. "Questa è un mostra, come direbbe il figlio Alessandro, in vita e non in morte - spiega Serena Bertolucci, Direttore di Palazzo Ducale - estremamente ricca, piena di sorprese. C 'è anche una parte consistente legata alla memoria di Genova, con Moby Dick e la collaborazione con Renzo Piano, un'opera monumentale che è uno dei capisaldi della drammaturgia contemporanea. Lui aveva un rapporto molto forte con la città, il figlio Alessadnro ci ha raccontato che quando si arrabbiava parlava in genovese, così come per il Genoa, in un'intervista si era definito genoano ma con nessuna soddisfazione". Ma l'omaggio di Genova a Gassman non si limita alla mostra, visto che tutto Palazzo Ducale lo celebra, con una rassegna cinematografica e con Casa Luzzati che ricorda il rapporto tra i due grandi artisti genovesi.
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